BARZIO – “Perché una interrogazione scritta e non una discussione in consiglio comunale?“. È così che la consigliera di maggioranza Barbara Locatelli ha ritrovato la parola in assemblea. Sebbene non abbia mai fatto mancare la sua presenza tra i banchi di Palazzo Manzoni, negli ultimi tre anni si erano perse le tracce degli interventi dell’altrimenti attivissima e propositiva agente immobiliare.
Motivo del quesito la necessità da parte di Palazzo Manzoni di approvare l'”Atto integrativo all’accordo di programma del progetto integrato strategico dei comprensori sciistici della Valle Brembana e Valsassina“, documento del 2012 che la Regione a fine 2022 ha rivisto e rifinanziato da 40 a 16 milioni, depennando alcune opere tra cui la seggiovia tra località Nava di Barzio e i Piani di Bobbio, e prendendo atto dello scandalo che ha portato al fallimento della Brembo Super Ski di Foppolo (con tanto di condanne a dieci e otto anni per due sindaci bergamaschi).
Sul documento, che è stato reso disponibile a fine dicembre sui canali di Regione Lombardia e già portato all’attenzione di alcuni Comuni facenti parte dell’Accordo, tra i quali Cremeno, il consigliere di minoranza Piergiorgio Airoldi ha depositato a inizio febbraio una interrogazione di ben 36 quesiti chiedendo all’amministrazione di rispondere per iscritto entro i 30 giorni previsti dal regolamento.
“Informo che abbiamo ricevuto l’interrogazione che tratta il punto oggi all’ordine del giorno – ha premesso il sindaco prima di chiedere il voto ai consiglieri – e assicuro che forniremo una risposta nelle modalità richieste”. “Ringrazio, non aggiungo altro e resto in attesa della risposta” ha replicato Airoldi.
Ecco allora l’intervento di Locatelli che a sua detta avrebbe preferito un confronto verbale in sede di consiglio comunale. Forse per smarcarsi dal primo cittadino, forse perché riconosciuta la rilevanza della trattazione.
Va detto però che le 36 domande di Airoldi sono state rese pubbliche e se Locatelli avesse voluto approfondire certe tematiche avrebbe potuto fare suoi i quesiti con l’autorità concessa a qualunque consigliere comunale, indipendentemente alla ‘fazione’ di appartenenza.
Il commento tra lo sparuto pubblico – un funzionario, due cittadini e quattro giornalisti – è stato molto più semplice. In consiglio comunale non si è mai parlato di “autostrade”, di parcheggi, di opere pubbliche, di manifestazioni, ora si chiede di discutere a braccio di un tema complesso che risale a oltre dieci anni fa e che necessita di approfondimenti e documenti? Un’esca a cui Airoldi non ha abboccato.
RedPol
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