Egregio Direttore, definitivamente archiviato l’ultimo appuntamento elettorale che ha visto, in febbraio, una assai modesta “fetta” di cittadini della Valsassina recarsi alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale è già ora di prepararsi per le elezioni amministrative di questa primavera, si voterà infatti a Ballabio e in Valvarrone. Nel 2024, invece, saranno coinvolti dalla chiamata ai seggi la quasi totalità dei comuni della Valle e come è successo anche alle ultime tornate elettorali presto comincerà il toto-sindaco che, salvo novità dell’ultima ora, vedrà confrontarsi nei nostri paesi uno sparuto gruppetto di candidati alla carica di primo cittadino, assessore e consigliere comunale. Se non si invertirà la tendenza che si è consolidata negli ultimi anni si assisterà alla frenetica e un po’ spasmodica ricerca del candidato giusto per la poltrona più prestigiosa che è, però, anche la più esposta a inevitabili rischi e pesanti responsabilità e quest’ultimo aspetto piace decisamente molto meno a chi è attratto più dalla consistente indennità di carica che dallo spirito di servizio.
Qualcuno correrà per succedere a se stesso ma in alcuni comuni altri sindaci non potranno più candidarsi per raggiunti limiti non di età ma di mandato, essendo ormai al termine della terza esperienza consecutiva e la Legge è molto chiara e bisogna lasciare spazio ad altri. Magari ci sarà chi lo farà anche volentieri e con la consapevolezza del dovere compiuto, che 15 anni son lunghi da passare affrontando quotidiani e pressanti impegni e dopo aver attraversato il delicato periodo della pandemia, rovinose alluvioni e quant’altro la sorte ci ha riservato in quest’ultimo periodo. Ci sarà tempo di parlarne ma fin d’ora viene spontaneo notare che i primi cittadini nell’area montana tra lago e monte, lodevoli eccezioni a parte, sono quasi tutti uomini e sarà interessante verificare in diretta quante donne nella prossima primavera decideranno di scendere nell’agone politico per la prima volta oppure “qualificando” il proprio impegno e cercando di passare, grazie al consenso popolare, da assessore a sindaco.
Ad onor di cronaca va detto che nelle giunte e nei consigli della trentina di comuni che compongono la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera le donne fortunatamente non mancano e pure al posto di comando, dunque staremo a vedere quante altre giovani ragazze o colleghe un po’ più avanti con gli anni decideranno di affrontare il giudizio dei propri elettori, coniugando in caso di successo e più faticosamente dei colleghi maschi gli impegni istituzionali con quelli lavorativi e famigliari. In alcuni comuni so per certo che esistono potenziali candidati, donne, che nonostante la giovane età hanno già maturato una qualificata esperienza sul campo e questo mi sembrerebbe proprio il momento per attivare la soluzione giusta. In qualche paese che meglio conosco è passato ormai mezzo secolo da quando una donna ha retto le sorti di quella collettività e magari c’è qualche amministratore in carica che ci sta facendo un pensierino: credo, infatti, che anche a Primaluna ci sia già il candidato o la candidata giusta.
Nel frattempo mi auguro che, almeno per il prossimo anno, siano aperti e funzionanti i cantieri legati alla viabilità in centro Valsassina il che vorrebbe dire che sono definitivamente risolte le questioni dei finanziamenti necessari per l’integrale realizzazione della tangenziale e definiti anche gli aspetti tecnici legati al tracciato della nuova strada e al coinvolgimento più o meno forzato della località di Cortabbio. Questo è l’unico motivo per cui ultimamente mi sto ri-occupando delle vicende del comune di Primaluna, cosa che non ho mai fatto nei precedenti 13 anni e questo vorrei fosse chiaro: mi interessa solo che oggi non si facciano gravi danni inseguendo soluzioni provvisorie e abborracciate che, però, lascerebbero alle spalle guasti irreversibili per il paese di Cortabbio e per chi ci abita tutto l’anno.
Claudio Baruffaldi
Già sindaco di Primaluna (1985-1995),
presidente Comunità Montana VVVR (1992-1996)