Caro Direttore,
come sappiamo la primavera del prossimo anno sarà caratterizzata da un’importante tornata elettorale che coinvolgerà a pieno titolo il territorio della nostra Valsassina ma anche di tutta la provincia di Lecco: saranno infatti 51 i comuni lecchesi che andranno al voto per rinnovare i rispettivi consigli comunali ma si voterà anche per le elezioni europee e, sembra ormai assodato dalle normative che stanno per essere varate dal parlamento, i cittadini torneranno nuovamente alle urne anche per cimentarsi nell’elezione diretta del presidente dell’amministrazione provinciale di riferimento.
Nella bozza del disegno di legge che si può facilmente consultare online all’articolo 6 si legge, infatti, che: “Il Presidente della Provincia è eletto a suffragio universale e diretto, contestualmente al Consiglio provinciale. La circoscrizione elettorale coincide con il territorio provinciale” ed è questo un atteso ritorno al passato che ridarà, democraticamente, la parola agli elettori dopo la poco indovinata e incompleta riforma delle province conosciuta come “la Delrio” che è nata male e sta finendo peggio, non avendo certamente fatto il bene di questi enti che ne escono con le ossa rotte e con molto da ricostruire anche per quanto riguarda la loro immagine, in conseguenza, assai opaca e appannata. Ci sarà attenzione per L’Ambiente?
Approfondendo la già citata bozza la mia attenzione si è particolarmente focalizzata sulle competenze che saranno attribuite all’ente Provincia e qui si parla, come da consolidato copione, di manutenzione delle strade, organizzazione e gestione dei servizi scolastici, edilizia scolastica, servizi per il lavoro ma anche gestione integrata degli interventi di difesa del suolo: da questo assunto, a parlar di Ambiente il passo è breve. Ed è proprio di suolo e soprattutto di “consumo del suolo” che ci si dovrà occupare in Provincia e nei comuni onde evitare, almeno in futuro, di ripetere i madornali errori che sono stati perpetrati ai danni dell’Ambiente con la scriteriata corsa all’edificazione selvaggia che, soprattutto negli anni ’60, nel cosiddetto periodo del boom economico, ha consentito ad amministratori poco lungimiranti di puntare su asfalto e cemento piuttosto che sulla conservazione dei beni naturali e paesaggistici che la Natura ci ha donato a piene mani. Questo ancora avviene anche ai giorni nostri con scelte irrazionali che, alla sana programmazione ambientale di lungo periodo, prediligono un vantaggio spiccio e immediato che deriva dalla continua erosione di porzioni di territorio e spazi verdi che se deturpati da interventi inutili e poco assennati, saranno persi per sempre.
Quanto descritto è avvenuto anche nella nostra Valle e sulle montagne di casa, dove, ancora oggi, condomini vuoti e spesso decadenti restano l’eloquente testimonianza delle conseguenze di scelte sbagliate e irrecuperabili oltre che di una concezione di sfruttamento del suolo che oggi presenta il conto e non solo perché “urta la vista” ma perché priva anche le nuove generazioni di spazi naturali e verdi che avrebbero potuto essere meglio valorizzati e utilizzati da tutti noi. Nel contesto di un’auspicabile inversione di tendenza, ci soccorre quanto si può leggere sul sito istituzionale e sulle conseguenti finalità “Ambientali” della Provincia di Lecco in tema di tutela ambientale che così suona e si impegna per la:” Tutela e valorizzazione ambiente, difesa del suolo, tutela e valorizzazione risorse idriche ed energetiche, controllo livelli di inquinamento (aria, acqua, rifiuti), organizzazione smaltimento rifiuti”. Come si dice in questi casi, è tanta roba: ci si augura che il nuovo presidente della provincia con i consiglieri che risulteranno eletti sappiano portare avanti, convintamente, il raggiungimento di questi qualificanti obiettivi in favore dell’Ambiente di casa nostra.
Un’attenzione particolare dovrà essere assicurata anche ai parchi regionali presenti sul territorio provinciale, con un occhio di riguardo al molto esteso ma poco o nulla valorizzato “Parco Regionale della Grigna Settentrionale” che merita di più anche perché è racchiuso in un’oasi ambientale da sogno ed è circondato da montagne conosciute in tutto il mondo, che si specchiano in quel manzoniano e azzurro lago altrettanto famoso e apprezzato da residenti e turisti che numerosi lo frequentano in tutte le stagioni dell’anno.
Claudio Baruffaldi
Già sindaco di Primaluna (1985-1995),
presidente Comunità Montana VVVR (1992-1996)