Egregio Direttore,
avendo ben presente quanto stabiliscono le peculiari normative statali e regionali è bene ricordare in premessa quanto è stabilito dalla Legge 3 dicembre 1971, n. 1102 “Nuove norme per lo sviluppo della montagna”, Legge istitutiva delle Comunità Montane in Italia, che rammenta anche agli amministratori pubblici più distratti che gli Enti che si occupano di Terre alte, sono nati per perseguire convintamente: “la valorizzazione delle zone montane favorendo la partecipazione delle popolazioni, attraverso le Comunità montane, alla predisposizione e alla attuazione dei programmi di sviluppo e dei piani territoriali dei rispettivi comprensori montani ai fini di una politica generale di riequilibrio economico e sociale nel quadro delle indicazioni del programma economico nazionale e dei programmi regionali”. L’assunto della normativa è di per sé chiaro ed esaustivo anche quando parla di coinvolgere la popolazione.
A quel punto sembrava fossero presenti tutte le condizioni perché le Comunità Montane anche in Regione Lombardia potessero ben operare ma, in qualche caso, ciò non è bastato ed è quanto purtroppo continua ad accadere in Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera. Non più tardi dello scorso giovedì, infatti, nella sede istituzionale dell’Ente si è tenuta una riunione informativa sulla viabilità di centro Valle che segnatamente illustrava il progetto della cosiddetta “bretella di Primaluna” ma, udite udite, l’incontro è stato riservato ai soli amministratori pubblici mentre l’evento atteso da anni era a porte chiuse per quanto riguarda la popolazione del nostro territorio che è stata volutamente esclusa da chi evidentemente preferisce non avere seccature con i cittadini trattati in questo caso come sudditi ma che, in realtà, sono anche contribuenti e dunque gli unici paganti la strada. Temono forse che magari, qualcuno, faccia faccia domande sgradite? Indipendentemente delle scarse e concrete novità emerse dall’incontro, l’ennesima esclusione della popolazione resta un fatto molto grave.
Una domanda la faccio lo stesso e mi sorge spontanea e altrettanto sincera: ma questi signori, invisibili e del tutto ininfluenti nella vita socioeconomica delle nostre Valli ma chi si credono di essere e soprattutto conoscono il significato di parole semplici ma dense di significato, come Informazione e Comunicazione istituzionale?
Per quanto riguarda la correttezza della quotidiana azione istituzionale, infatti, più di qualcuno degli attuali amministratori che siedono in Assemblea della Comunità Montana si deve essere dimenticato che nel cosiddetto “Parlamentino locale” si deve operare per promuovere e valorizzare le zone montane proprio in favore delle popolazioni residenti, mentre negli ultimi anni non è stato fatto praticamente nulla di concreto se non sbandierare poco elegantemente e spesso in modo del tutto incoerente con la realtà dei fatti i ben noti finanziamenti pervenuti, che derivano dalla fiscalità generale ma sono anche il frutto del lavoro di tutti gli altri amministratori pubblici del territorio e non soltanto opera di qualcuno come, invece, si è più volte maldestramente cercato di sostenere da parte di esponenti della attuale maggioranza. Tutto ciò, oltre a essere disdicevole non risponde al vero ed è oltremodo offensivo per il lavoro svolto anche dagli altri amministratori locali.
A tale proposito corre l’obbligo di ricordare e anche ribadire che tutti gli amministratori comunali hanno lavorato nella realtà delle rispettive municipalità e anche grazie ai loro contatti politici tali finanziamenti sono pervenuti sul territorio della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera e finalizzati a risolvere quelle criticità anche di carattere viabilistico che attendono di essere sbloccate e che durante questo mandato, invece, non hanno fatto neppure un passo concreto e riscontrabile in direzione della loro attesissima risoluzione. Da ultimo ma non per ultimo si ricorda a chi condivide il mandato amministrativo in Comunità Montana che tutti i componenti l’Assemblea rappresentano i cittadini dei nostri paesi che vi hanno affidato il compito di operare per il “Bene comune”, il raggiungimento del quale deve essere il fine ultimo dell’azione politica e amministrativa dell’Ente e questa finalità deve essere perseguita fino al termine del mandato, diversamente da chi sembra, invece, molto più interessato a difendere le proprie rendite di posizione, partitiche e meramente localistiche.
Smentire non si può davvero!! Questo comportamento che gronda un’alterigia degna di altri tempi suggerisce di riscrivere e nobilitare quanto prima gli assetti politici assembleari che si sono creati in Comunità Montana in tempi recenti e si reggono su rapporti personalistici dettati da disinvolte quanto deprecabili incoerenze comportamentali, rispetto al mandato politico originariamente avuto dall’Assemblea a inizio mandato. Questo è avvenuto, assecondando una logica legata al mero controllo aritmetico delle dinamiche assembleari, che si discosta profondamente dalla “ratio” prevista per la vita e l’attività delle Comunità Montane da parte del legislatore ai vari livelli e pertanto condiziona, in negativo e sostanzialmente, le finalità previste dalla normativa istitutiva della CM sopra ricordata.
Si ribadisce, inoltre, che nulla di veramente qualificante è stato fatto per favorire l’accoglienza turistica sul territorio della CM e del tutto trascurata è risultata anche l’attività rivolta dall’Ente alla valorizzazione del Parco della Grigna Settentrionale che neppure dispone di proprio personale dedicato in via continuativa alla sua promozione e sviluppo, come candidamente ammesso dal presidente Canepari durante il recente convegno pubblico sulla montagna, recentemente tenutosi in sala “Pietro Pensa”. Durante questa iniziativa, più che parlare di promozione e valorizzazione delle zone montane, altro non si è fatto se non vantarsi per le nuove ciclabili, attribuendosi però il merito esclusivo dei finanziamenti pervenuti da Regione Lombardia come se questa fosse “Cosa propria” e non patrimonio comune dei cittadini e degli amministratori del territorio comunitario. Serve certamente qualche pista ciclo-pedonabile in più e ben lo sa chi scrive che, diciamolo, quando era amministratore della CM nei primi anni ’90, ha dato il via alla realizzazione della attuale infrastruttura che oggi corre lungo tutto il fondovalle ed è considerata la vera ed apprezzata ossatura del turismo escursionistico su due ruote in Valsassina.
Grazie all’attuale signor presidente della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera per quanto fa ogni giorno anche per informare nel dettaglio le popolazioni delle Terre alte e, se proprio non lo avesse inteso, tenga presente che chi scrive nella fattispecie è anche fortemente ironico, mentre resta in attesa che lei e il proprietario della strada prima o poi vi degniate di parlare anche con noi cittadini che, fosse sfuggito, la strada la paghiamo con i nostri soldi. Ringrazio, infine, Mauro Artusi, primo cittadino di Primaluna, che durante l’assise si è invece espresso a favore di un incontro illustrativo del progetto della Tangenziale che sia aperto al pubblico.
Claudio Baruffaldi
Forza Italia-Valsassina
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NOTA EDITORIALE
Come anticipato nell’articolo di ieri sul recente passaggio in C.M. con sindaci e amministratori, i vicepresidente della Provincia Mattia Micheli si è detto favorevole a incontri aperti al pubblico (gli stessi richiesti in questa lettera), paese per paese: “Chiamateci e terremo volentieri riunioni con la popolazione promosse localmente” ha detto Micheli, che oltretutto è consigliere delegato di Villa Locatelli alla Viabilità.
Come dire che l’assemblea “popolare” richiesta più e più volte da Baruffaldi e non solo, “basta chiederla”.
VN
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IN TEMA, SU VALSASSINANEWS:
VARIANTE DI PRIMALUNA, NUOVO INCONTRO INTERLOCUTORIO. TEMPI LUNGHI