Ho letto, sorridendo amaramente, la lettera del turista che ha dei suggerimenti per migliorare il turismo in “altopiano”, sull’altro versante della valle (lato Pasturo) i sentieri (storici) anche i percorsi devozionali più tradizionali (es. la vecchia mulattiera per San Calimero e non solo, ovvio) sono in gran parte stati chiusi dai proprietari delle baite lasciando crescere i cepugli e ammonticchiando pietre che ostruiscono il passaggio, mettendo minacciosi divieti e cancellando i bolli segnaletici!
Sono sentieri conosciuti solo da pochi vecchi nostalgici camminatori a cui viene negato il diritto di passaggio tra l’indifferenza delle autorità (avvisate) e la complicità/solidarietà dei locali (vanno solo in auto). Ai turisti della domenica non resta che affollare le “autostrade” perfettamente cementate per raggiungere i soliti due o tre rifugi conosciuti. E poi ci si chiede perché nessuno apre le seconde case e perché il valore delle abitazioni è irrisorio.
M.S.
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