La questione della revisione del voto di condotta che riempie le pagine in questi giorni di alcune riviste addette alle questioni della scuola, sono il segno evidente di quanto la scuola, nelle sue cose essenziali, non sia più nell’agenda della politica del nostro Paese.
Ora che nella scuola ci siano stati e ci potrebbero essere di nuovo situazioni comportamentali non coerenti con le regole da osservare lo sappiamo da un pezzo. Se il Papa, lo scorso anno ebbe a dire in un suo incontro con il corpo diplomatico che siamo di fronte a una catastrofe educativa, penso che l’esegesi dei termini usati, tra l’altro dal Pontefice, siano più che sufficiente per indicare la fotografia dello stato di fatto.
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