RACCONTI BESTIALI, SESTA PUNTATA: “IL CAPOBRANCO SEI TU” E IL FALSO MITO DELLA DUREZZA



VALSASSINA – Sesta puntata della rubrica di VN dedicata al mondo degli animali – in particolare (ma non solo) quelli che ci sono più vicini e fanno proprio parte delle nostre famiglie. RACCONTI BESTIALI è uno spazio quindicinale che ogni due settimane ci accompagna alla scoperta dei nostri amati cani, gatti e altre creature da comprendere per apprezzarle al meglio. A cura delle veterinarie Rosa Gorio ed Elisabetta Mariani.

La nuova uscita della rubrica riguarda i migliori amici dell’uomo: i cani.

RACCONTI BESTIALI – sesta puntata
“IL CAPOBRANCO SEI TU” E IL FALSO MITO DELLA DUREZZA

Nella rubrica di questa settimana vogliamo fare un’opera di “smitizzazione” di una credenza popolare, che non ha nessun riscontro nel mondo dell’etologia del cane.

“Il capobranco sei tu”, cominciamo dal titolo che abbiamo voluto dare a questo articolo: questa frase è anche il titolo di un famoso libro, pubblicato negli Stati Uniti e poi tradotto in Italia, scritto da un personaggio famoso che millantava di conoscere il mondo dei cani e che usava metodi di coercizione violenta e maltrattamento. Metodi così poco accettabili, tanto da essere denunciato dall’Ordine dei Medici Veterinari italiani e, fortunatamente, non gli fu permesso di volare in Italia per fare seminari o pubblicizzare i suoi libri.

Cominciamo da questa parola “capobranco”, che di per sé non ha alcuna accezione negativa, se vista dalla prospettiva di alcune specie animali; infatti è molto utilizzata nel descrivere le dinamiche sociali dei lupi, da cui i cani provengono (ma da cui si sono separati nell’evoluzione), per i quali la gerarchia è proprio piramidale ed è stabilita da una coppia che si riproduce e che guida il gruppo tutelandolo e proteggendolo.

Il nostro amico cane invece ha un tipo di socialità famigliare mista, dove non esiste un capobranco ma soggetti con diversi ranghi sociali e differenti ruoli, che hanno il compito di prendersi cura e carico del gruppo. Alcuni di loro, con ranking sociale alto, avranno sicuramente più responsabilità e avranno anche il piacere di avere un ruolo che si addice al loro stato motivazionale ed emozionale e potranno godere della fiducia e dell’amore del loro gruppo perché saranno considerati soggetti affidabili e non violenti e permetteranno al gruppo famiglia si sentirsi guidati in modo attento, amorevole e alle volte assertivo (che non vuol dire aggressivo!) nelle sfide che la vita propone a quegli individui.

Ecco che qui abbiamo cercato di fare chiarezza anche sul concetto di “capobranco” e “leadership”, dove il primo ha come costituzione etologica una gerarchia piramidale che dedica a questo ruolo tendenzialmente uno o due soggetti. Nel secondo, la posizione può essere ricoperta da più individui che hanno status alti ma ruoli diversi, come nel caso dei gruppi sociali dei cani. Entrambi i ruoli, però, hanno in comune non l’assoggettamento e l’umiliazione attraverso la violenza degli individui bensì la loro tutela, la loro crescita, la loro prosperità e il loro benessere. Un buon leader, per esempio, sa delegare, perché sa riconoscere il valore di ciascuno e metterlo a servizio del gruppo, sa far risaltare i talenti di ognuno e soprattutto sa sacrificarsi.

Ci siamo addentrati nel mondo dei canidi ma ora potreste chiedervi “Sì, ma nel mondo dei cani ci siamo anche noi! E che ruolo abbiamo nei loro confronti?” domanda più che corretta visto che il cane è la specie più domesticata dall’uomo in senso genetico ed evolutivo.

Da più di 40.000 anni siamo compagni su questa Terra e ne condividiamo le sfide, i cani sono sempre stati in grado di affiancarci nei nostri lavori, aiutarci nei momenti di difficoltà e collaborare nel generare quelle che oggi gli antropologi chiamano “famiglie miste”. Noi abbiamo un ruolo di responsabilità nei loro confronti, anche perché i nostri cani non hanno bussato alla nostra porta per venire a casa nostra in maniera libera, siamo stati noi a decidere di prendercene in carico e abbiamo un grande compito: quello di far sentire tutti, parte del grande progetto del sistema famiglia dove ognuno ha un ruolo, ognuno ha le sue modalità di interfaccia al mondo (io non riuscirei mai a capire da un’annusata se una persona è pericolosa oppure no, i miei cani sì), e dove ogni soggetto ha uno spazio dedicato in termini anche di tempo condiviso. Molto difficile essere credibili se non ci siamo mai e quelle volte che ci siamo, alziamo la voce, facciamo i duri, perché così ci è stato insegnato, oppure, peggio, “perché si è sempre fatto così”, con queste premesse non c’è crescita, non c’è evoluzione non c’è conoscenza.

Noi siamo per i nostri cani, compagni di viaggio, guide in alcuni momenti dove noi possiamo avvalerci di conoscenze più approfondite, per esempio scegliere di camminare su una strada piuttosto che un’altra evitando alcuni pericoli, possiamo essere amici e farci confidenze.

Essere in relazione con il proprio cane significa poterlo comprendere nelle sue sfaccettature e poter occupare il posto che in quel momento è richiesto. Alcune volte è il mio cane che mi guida, sapendo che lui è molto più bravo di me ad orientarsi su un sentiero di montagna, il mio cane occupa un ruolo importante in quel contesto ed in quel momento ed io lo seguo. Quindi, come vedete, la definizione dei ruoli è molto variabile e dipende anche dall’età dell’individuo. Vi fareste guidare da un adolescente in piena tempesta emotiva? Certamente no, alcuni ruoli di guida sono dedicati a soggetti che hanno fatto esperienza del mondo e ne sanno gestire anche gli imprevisti, quindi sanno anche ciò che in quel momento è più corretto fare.

Con queste affermazioni non vogliamo dire che non ci sia bisogno di fermezza nel rivestire il ruolo di leader, ma non possiamo mai e poi mai accettare che la violenza, l’umiliazione e l’annichilimento dei soggetti siano le caratteristiche necessarie per svolgere questo ruolo.

Dr.ssa Elisabetta Mariani
Biologa e Istruttore cinofilo

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Presentazione delle nostre professionalità
Eccoci qui! Come quando si entra in una casa nuova sono d’obbligo le presentazioni: siamo le dottoresse Rosa Gorio, medico veterinario esperto in comportamento ed Elisabetta Mariani biologa con indirizzo fisiologico etologico.

Entrambe siamo educatori cinofili con approccio cognitivo zooantropologico e ci occupiamo  prevalentemente di cani, ma non solo.

Questa rubrica vuole raccontarvi delle curiosità sul mondo dell’animalità, ma anche sfatare miti e false credenze sulle creature grandi e piccole che popolano il nostro mondo, in particolare il nostro territorio valsassinese.

Non siamo “autoctone”, ma abbiamo scelto di vivere in Valsassina con le nostre famiglie, quindi ci perdonerete se parliamo di questo territorio come anche un po’ nostro: questa valle ci ha adottato e fatto sentire parte di questa comunità. La nostra formazione parte dall’Università perché entrambe abbiamo scelto delle facoltà che hanno come obiettivo lo studio del mondo animale e del suo benessere, pertanto il nostro percorso si è sempre arricchito di stages e specializzazioni che ci hanno portato ad avviare delle professioni con questi tipi di indirizzo.

Siamo unite, oltre che da un’amicizia decennale, anche dalla passione per la pedagogia, l’etologia e la comunicazione nel mondo animale. Il nostro approccio si differenzia dal metodo addestrativo in quanto tiene conto del mondo sistemico e del gruppo sociale a cui appartiene quell’animale, quindi per noi le modalità di intervento sono di carattere multidisciplinare.

Ci piace sognare e, in collaborazione con ATS Monza Brianza, abbiamo avviato delle serate per il conseguimento del “patentino per proprietari di cani” in modo da fornire più informazioni possibili, sostenute da persone qualificate, per fare cultura in ambito cinofilo, ma non solo. Grazie a questa opportunità, potremo arrivare a più persone e fare conoscere questo mondo e questo approccio che caratterizza le nostre professionalità e il nostro sguardo sul mondo.

Vi aspettiamo!

Dr.ssa Elisabetta Mariani

Biologa e Formatrice
Istruttrice cinofila
con approccio CZ

Dr.ssa Rosa Gorio

Medico Veterinario esperto in comportamento
Educatore cinofilo con approccio CZ

 

 

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