DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA DOMENICA DELLA TRINITÀ



Mi sono soffermato sulla prima lettura, sull’esperienza vissuta da Mosè sul Sinai. Provo sempre una gioia profonda quando incontro coppie di sposi che dopo tanti anni di matrimonio vivono ancora lo stupore di riconoscersi in cammino. Dicono: “è una continua sorpresa”; “non finiamo mai di conoscerci”; “dobbiamo ancora imparare meglio cosa significa volersi bene, appartenersi vicendevolmente, amarci così come ci ha amato Gesù”. Mi aiutano a guardarmi nel cuore cercando di capire com’è la mia vita con Dio. È stato inevitabile questo pensiero considerando l’esperienza di Mosè.

Provo una grande gioia nel pensare che per noi, ogni giorno, è possibile riconoscerci in lui che da una fessura della roccia riesce a vedere Dio di spalle e percepire di poter intuire qualcosa della sua bontà e della sua misericordia. E’ bello riconoscerci, come Mosè, accarezzati da un Dio che ci garantisce che il rapporto con lui sarà sempre una novità, una sorpresa incredibile.

Mi dà gioia essere aiutato a sentirmi sempre agli inizi di un cammino di continua crescita di conoscenza e di amore.

Poter dire a chi incontro che in un certo senso “ho visto Dio di spalle” mi mette a mio agio, capisco che il nostro parlare di lui, di fede in Lui, di vita vissuta nel suo amore, di sguardo nuovo sul futuro sarà sicuramente un dialogo sincero e fecondo, una fortuna incredibile, un evento di crescita, di libertà, di compartecipazione di un amore sempre nuovo, fecondo, liberante.

“Vedere Dio di spalle” è sapere di poterci avvicinare a lui solo con mitezza e umiltà, in punta di piedi. È tenere lontana dal cuore la presunzione di essere i migliori. E’ diventare attenti, vigili, curiosi, veramente affamati e assetati di Dio, contenti di camminare insieme. E’ mettersi ogni volta davanti a lui dicendogli sinceramente: non so ancora nulla di te, della tua bontà e del tuo amore, voglio vederti, voglio conoscerti, voglio poterti amare ancora di più.

Nella festa della Santissima Trinità celebriamo la relazione d’amore tra Padre, Figlio e Spirito Santo e il sentircene profondamente coinvolti ogni giorno di più in un cammino nuovo. La festa della Santissima Trinità è la festa di essere parte di un mistero d’amore promettente e veramente coinvolgente.

Don Stefano Colombo
Casa Paolo VI – Concenedo

 

 

 

 

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