RACCONTI BESTIALI, LA SETTIMA PUNTATA: “COME CANE E GATTO…”



VALSASSINA – Settima puntata della rubrica di VN dedicata al mondo degli animali – in particolare (ma non solo) quelli che ci sono più vicini e fanno proprio parte delle nostre famiglie. RACCONTI BESTIALI è uno spazio quindicinale che ogni due settimane ci accompagna alla scoperta dei nostri amati cani, gatti e altre creature da comprendere per apprezzarle al meglio. A cura delle veterinarie Rosa Gorio ed Elisabetta Mariani.

La nuova uscita della rubrica riguarda i migliori amici dell’uomo: i cani.

RACCONTI BESTIALI – settima puntata
“COME CANE E GATTO…”

Una frase che ci sentiamo ripetere da quando siamo piccoli.. e soprattutto se non siamo figli unici.

Ma è così vero che cani e gatti sono incompatibili? E’ possibile una convivenza serena anche tra specie così diverse? A cosa può essere dovuta un’incomprensione reciproca che può sfociare in conflitti a volte molto pericolosi?

Cani e gatti hanno storie evolutive e comportamenti sociali molto diversi: non dimentichiamo che il cane è un animale sociale… il gatto è un animale sociale facoltativo, come abbiamo già detto nella nostra prima puntata.

Dunque, alcuni comportamenti normali del cane possono risultare invadenti e fastidiosi per il gatto, che ha tempi più lunghi di adattamento e che ama studiare a distanza gli “intrusi”.

Il cane può essere molto rumoroso e ipercinetico e in questo modo può forzare il gatto nei suoi tempi fisiologici di socializzazione.

A sua volta un cane può rimanere perplesso per alcuni comportamenti tipici del gatto, così diversi dal suo modo di comunicare: il gatto manifesta il suo affetto verso i componenti della famiglia (cane compreso) con testate e strofinamenti di muso e collo… segnali che per il cane sono inizialmente piuttosto incomprensibili.

Cosa dire poi del gatto che si appropria della cuccia del cane, anche quando le dimensioni sono decisamente fuori portata?
Innanzitutto è bene chiarire che, come già detto in tante altre situazioni, ogni soggetto va conosciuto e valutato individualmente, perchè porta con sé una storia passata e recente che può influire enormemente nella formazione della personalità e nelle risposte che il singolo individuo propone nelle situazioni varie della vita.

Il cane, per esempio, vive tra la 3° e la 12° settimana di vita un periodo che è definito “periodo di socializzazione” nel quale, opportunamente accompagnato da mamma cane prima, da referente umano poi, conosce ambienti, oggetti, e soprattutto altri esseri viventi.

La prima conoscenza è quella verso i conspecifici (altri cani) attraverso le esperienze con la mamma e i fratelli (socializzazione primaria). A seguire il cucciolo incontra ed impara a conoscere le altre specie presenti nell’ambiente in cui vive, tra cui umani e altri animali diversi da sé (socializzazione secondaria).

Tra questi animali è buona cosa che il cucciolo riconosca come “familiari” i gatti, che sono tra gli animali più diffusi come pets nelle nostre abitazioni.

Anche nel gattino avviene qualcosa di simile: la sua socializzazione (dal 14° gg di vita al 67° circa) comporta l’acquisizione e la messa in atto di sistemi comunicativi non solo verso i gatti, ma anche verso gli umani e le altre specie animali domestiche. Dunque, nuovamente, un animale cresciuto in un ambiente ricco di stimoli ma adeguato alla sua crescita ha più probabilità di avere in sé gli strumenti per affrontare le variabili che la vita gli offrirà.

Il gatto può essere visto dal cane che non conosce questa specie come una preda, perché di piccole dimensioni, perché veloce e furtivo; talvolta il gatto mette in atto comportamenti che attivano molto il cane nella sua motivazione predatoria o, addirittura venatoria.
Ciò accade soprattutto se il gatto ha paura ( mancata socializzazione verso la specie canina) e/o se il cane ha le motivazioni suddette particolarmente estese.

I gatti che sono cresciuti con cani e che hanno imparato a convivere serenamente con essi, tendenzialmente, hanno fatto propri dei comportamenti che gli permettono di non essere vissuti come potenziali prede: si muovono con disinvoltura nello spazio, non scappano velocemente, studiano l’altro a distanza per poi muoversi liberamente negli spazi aperti e chiusi con padronanza e disinvoltura.

Quindi la convivenza cane/gatto è possibile?

Assolutamente sì, con le dovute precauzioni, lasciando il tempo ad ognuno di studiarsi e di capire un linguaggio spesso molto differente.

La serena convivenza è raggiungibile senza forzare la conoscenza reciproca, stabilendo degli spazi di sicurezza e tranquillità per entrambi gli individui.

A questo proposito possono essere molto utili iniziali barriere protettive, quali cancellini e lastre in plexiglass che permettano uno studio reciproco senza pericoli.

Dunque sfatiamo anche il mito della storica guerra tra cani e gatti?

Tendenzialmente sì, anche se, il percorso di conoscenza reciproca richiede tempo e pazienza e la consapevolezza che non per tutti gli individui si potranno raggiungere gli stessi obiettivi.

Di primaria importanza è evitare traumi ed incidenti che possano mettere in pericolo gli uni e gli altri e compromettere serene convivenze future.

Chi ha avuto la fortuna di vivere con gatti e gatti insieme, può ricordare buffi momenti di condivisione che spaziano dalle passeggiate spensierate nei boschi al grooming reciproco.

Quindi, di nuovo, dal mondo animale abbiamo esempi di convivenze pacifiche anche tra specie che “parlano” lingue diverse… un buon suggerimento anche per noi umani.

Dr.ssa Rosa Gorio
Medico Veterinario esperto in comportamento
Educatore cinofilo con approccio cz

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Presentazione delle nostre professionalità
Eccoci qui! Come quando si entra in una casa nuova sono d’obbligo le presentazioni: siamo le dottoresse Rosa Gorio, medico veterinario esperto in comportamento ed Elisabetta Mariani biologa con indirizzo fisiologico etologico.

Entrambe siamo educatori cinofili con approccio cognitivo zooantropologico e ci occupiamo  prevalentemente di cani, ma non solo.

Questa rubrica vuole raccontarvi delle curiosità sul mondo dell’animalità, ma anche sfatare miti e false credenze sulle creature grandi e piccole che popolano il nostro mondo, in particolare il nostro territorio valsassinese.

Non siamo “autoctone”, ma abbiamo scelto di vivere in Valsassina con le nostre famiglie, quindi ci perdonerete se parliamo di questo territorio come anche un po’ nostro: questa valle ci ha adottato e fatto sentire parte di questa comunità. La nostra formazione parte dall’Università perché entrambe abbiamo scelto delle facoltà che hanno come obiettivo lo studio del mondo animale e del suo benessere, pertanto il nostro percorso si è sempre arricchito di stages e specializzazioni che ci hanno portato ad avviare delle professioni con questi tipi di indirizzo.

Siamo unite, oltre che da un’amicizia decennale, anche dalla passione per la pedagogia, l’etologia e la comunicazione nel mondo animale. Il nostro approccio si differenzia dal metodo addestrativo in quanto tiene conto del mondo sistemico e del gruppo sociale a cui appartiene quell’animale, quindi per noi le modalità di intervento sono di carattere multidisciplinare.

Ci piace sognare e, in collaborazione con ATS Monza Brianza, abbiamo avviato delle serate per il conseguimento del “patentino per proprietari di cani” in modo da fornire più informazioni possibili, sostenute da persone qualificate, per fare cultura in ambito cinofilo, ma non solo. Grazie a questa opportunità, potremo arrivare a più persone e fare conoscere questo mondo e questo approccio che caratterizza le nostre professionalità e il nostro sguardo sul mondo.

Vi aspettiamo!

Dr.ssa Elisabetta Mariani

Biologa e Formatrice
Istruttrice cinofila
con approccio CZ

Dr.ssa Rosa Gorio

Medico Veterinario esperto in comportamento
Educatore cinofilo con approccio CZ

 

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