Buongiorno,
ieri sera ho cenato presso la Sagra delle Sagre, al momento di pagare al ristorante ho notato che lo scontrino è intestato a un’attività di Vignola, Provincia di Modena.
Inutile dire che all’interno della Sagra, il ristorante “ufficiale” è quello più gettonato, con code chilometriche e prezzi medi sensibilmente superiori rispetto a quelli di altre sagre (leggasi Sagra di San Fermo ad Albiate).
Mi rattrista il fatto che, una sagra che ha vocazione locale e deve dare massimo risalto alla Valsassina, affidi a un ristorante di Modena l’attività di ristorazione. Mi chiedo: ma non poteva esserne trovata una del territorio?
Ho anche un’altra perplessità: che senso ha che i volontari, encomiabili e numerosi, lavorino per dare profitto a un’attività privata? Non dovrebbe, forse, mettere lei il suo personale per far funzionare il ristorante?
Sono davvero deluso.
Saluti
Luca Bellini
NOTA EDITORIALE
Ringraziamo Luca per la lettera, in realtà che il ristoratore sia modenese non è una “notizia” – dato che gli Zanni servono la Sagra da parecchio tempo. Rimane il tema: appena 11 stand valsassinesi su 90 e, appunto, pure la mensa è di via.
Come amano dire i promotori del fierone agostano “Non è più la Sagra di una volta”.
Impossibile contraddirli.