DIECI ANNI DI ACCOGLIENZA. IL CAS DI CREMENO FESTEGGIA 1500 STORIE IN UN UNICO ABBRACCIO



CREMENO – Festa, film e aperitivo etnico per festeggiare i dieci anni del Centro d’accoglienza a Maggio di Cremeno. Nel settembre 2014 in piena emergenza sbarchi gli operatori di Medihospes si stabilirono nella struttura “degli Artigianelli”, in località Casare, iniziando ad ospitare i richiedenti asilo.

A dieci anni di distanza sarà con una festa e la proiezione di un cortometraggio che verrà raccontata l’esperienza di accoglienza che ha nel tempo coinvolto ben 1500 migranti. L’ingresso è libero, tutta la popolazione è inviata.

“Il 23 settembre 2014 ebbe inizio la nostra avventura – ricorda il direttore Giuseppe Ranu -. A quel tempo 24 erano gli ospiti accolti al Cas di Cremeno, ad oggi abbiamo accolto 1500 volti, voci, sorrisi, pianti, in un unico immenso sincero abbraccio. Questo ha significato per tutti noi un arricchimento in umanità, il cui inestimabile valore è determinato da un costante contatto diretto con le emozioni dei nostri ospiti, emozioni portatrici di frammenti di mondi lontani e testimoni di schegge di quella storia contemporanea che normalmente viene letta sui libri o appresa dai media. Noi di Medihospes, a prescindere dallo specifico incarico conferitoci, abbiamo il privilegio di vivere in modo diretto lo sviluppo di vicende appartenenti ai diversi scenari della nostra epoca, testimoniate da chi per un breve periodo entra a far parte del nostro quotidiano e si affida a noi con la speranza di poter realizzare progetti e speranze per il proprio futuro”.

MARE… STORIE DI MONDI LONTANI. Il film documentario narra le migrazione tramite la figura di Anna Sciacchitano, una donna di origini siciliane che nel primo maggio 1908 lascia il proprio paese d’origine per raggiungere gli Stati Uniti ed iniziare una nuova vita con la propria famiglia. Tramite il racconto fatto in prima persona Anna non solo descrive le diverse procedure alle quali si è dovuto sottoporre ma esterna sentimenti, sensazioni e stati d’animo provati nei tre momenti principali che determinano un percorso migratorio. Il primo di questi momenti è quello più doloroso perché consiste nell’abbandonare definitivamente il proprio mondo, la propria cultura, la propria identità, fatta da piccoli gesti apparentemente banali e di quelle relazioni quotidiane con chi condivide la propria esistenza. Il secondo momento è quello del viaggio tramite il quale si entra in una dimensione sospesa, in quel vuoto creato dal taglio netto delle proprie radici senza che il proprio futuro abbia ancora preso forma, e questo è il momento più angosciante così come può essere angosciante il contatto con una nuova terra di cui non si conosce nulla ma nella quale prenderà forma la nuova esistenza. Nel racconto introspettivo di Anna si sono inseriti dei rimandi all’immigrazione attuale tramite scene di vita quotidiana dei paesi di provenienza degli immigrati attuali, dei riferimenti e viaggi intrapresi nelle diverse rotte migratorie, e un cenno generico senza precisi riferimenti temporali e geografici a situazioni di estrema criticità e drammaticità nelle diverse aree africane e asiatiche. Nei contesti che riguardano il quotidiano di Anna Sciacchitano e le sue aspettative future vengono proposte immagini tratte dal film Bellissima con attrice protagonista Anna Magnani in quanto si è voluto rendere omaggio non solo ad una grande attrice ma anche a quello che la stessa ha saputo rappresentare dell’Italia in quel periodo storico.

 

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