TORNA LA RACCOLTA DEI FUNGHI, LA RIFLESSIONE DEL SINDACO PASQUINI



CASARGO – Nelle ultime settimane sono ricomparsi i funghi che da qualche tempo mancavano in Valsassina e nel circondario, per la gioia degli appassionati che non hanno perso tempo a mostrarli sui social.

Il sindaco di Casargo Antonio Pasquini, commentando il fenomeno sui propri profili social, ha voluto sottolineare però la necessità di porre la massima attenzione nelle ricerche per boschi, che in questa stagione rischiano di diventare pericolosi: “È sicuramente una bella notizia per gli appassionati che frequentano l’Alta Valsassina alla ricerca di funghi, ma bisogna prestare attenzione quando si va in montagna, soprattutto con il terreno umido, bagnato e scivoloso; valgono sempre gli stessi consigli: pianificare il percorso adatto alla propria età e capacità, indossare scarponi da montagna e non stivali di gomma, sempre meglio andare almeno con un’altra persona, portare il cellulare carico con sé, comunicare ai familiari il percorso che si intende fare, l’orario di rientro a casa etc. Ma soprattutto bisogna usare tanto, tanto, tanto buon senso. Come ci ricordano gli anziani: non vale la pena ‘scavezzarsi le ossa’ per un porcino”.

A seguito del suo commento, sul web si è aperta una discussione in merito alla regolazione del fenomeno della raccolta attraverso lo strumento del tesserino, una quota da pagare per poterla effettuare. Il sindaco ha spiegato: “Il pagamento di un ‘tesserino’ per la raccolta dei funghi è un tema interessante di dibattito; sino a qualche anno fa il costo era di 5 euro per i residenti e 25 per i non residenti della Comunità Montana; successivamente Regione Lombardia ha stabilito che la raccolta dei funghi è gratuita su tutto il territorio regionale, ammettendo delle regole ed eccezioni per i comuni che fanno parte delle comunità montane o parchi, al fine di tutelare la biodiversità e il patrimonio boschivo. Ad esempio in alcuni comuni della Val Seriana si paga una tariffa di 5 euro giornalieri, 10 euro settimanali etc.”.

La platea social si è quindi divisa tra favorevoli al tesserino e critici nei confronti di un costo percepito come l’ennesima imposta, che “disincentiverebbe chi va a fare una passeggiata e, trovandoli, non li può raccogliere”.

Pasquini ha quindi spostato il focus del discorso, evidenziando come per un’amministrazione il tema della manutenzione dei boschi sia la parte più complicata: “Oggi molti boschi e sentieri sono abbandonati; le amministrazioni pubbliche non riescono ad arrivare ovunque, bisogna creare dei meccanismi per ritornare ad occuparci dei nostri versanti.

Se un cittadino partecipa alla giornata volontaria per la pulizia di un sentiero o ad altre iniziative simili, si potrebbe, verificate le norme attuative, renderlo esente dal pagamento”.

“La norma regionale – ha chiarito Pasquini – stabilisce le tariffe massime e alcune deroghe per coltivatori diretti, per coloro che hanno in gestione propria l’uso del bosco etc. Si potrebbe pensare di introdurre un tesserino valido per i comuni della Comunità Montana, con l’avvertenza di spiegare in modo chiaro ai cittadini -residenti e non- che non è un inutile balzello, ma un piccolo contributo per mantenere al meglio il nostro splendido territorio.

È corretto fare pagare, ma tutti insieme istituzioni, attività commerciali e residenti dobbiamo migliorare i servizi che offriamo”.

Michele Carenini

 

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