Parlare di colesterolo in generale, come ben si sa, è limitativo. Se si vuole guardare nello specifico a quello dannoso, è necessario chiamare in causa il colesterolo LDL, ossia le lipoproteine a bassa densità che, quando raggiungono dosaggi eccessivi, si accumulano sulle pareti delle arterie, con conseguenze rischiose per la salute cardiovascolare.
Da un recente studio condotto da un team di esperti del National Institute of Health arriva una potenziale nuova speranza per questa problematica e per i suoi effetti. Per la prima volta, infatti, sono stati scoperti i meccanismi tramite i quali l’apolipoproteina B100, la principale nella struttura del colesterolo LDL, è in grado di legarsi al suo recettore.
Tramite la sinergia fra la tecnica di imaging nota come microscopia crioelettronica e l’IA, i ricercatori hanno sia intercettato il momento in cui la proteina si lega al recettore, sia scoperto la localizzazione delle già note mutazioni genetiche alla base dell’aumento dei livelli di colesterolo “cattivo” LDL.
Questo lavoro scientifico, i cui risultati dettagliati sono stati pubblicati a inizio dicembre sulla rivista Nature, ha permesso di riscontrare associazioni con i quadri di ipercolesterolemia familiare.
Il passo in avanti compiuto dalla scienza in questo caso è a dir poco importante: per via delle dimensioni variabili delle lipoproteine del colesterolo LDL, fino ad ora nessuno era riuscito a raggiungere il livello di risoluzione a cui sono arrivati gli scienziati del team del professor Joseph Marcotrigiano.
La scoperta apre strade indubbiamente rilevanti per quanto riguarda il controllo di una patologia che, nel mondo, uccide 33 persone al secondo. Non bisogna però dimenticare il ruolo dello stile di vita.
Accanto a un regime alimentare di tipo mediterraneo, caratterizzato da un ampio consumo di verdure, legumi, cereali integrali, è possibile valutare, quando sono presenti quadri di carenze nutrizionali, il ricorso a integratori per abbassare il colesterolo. Pur non essendo farmaci, è sempre bene assumerli dopo aver consultato il proprio medico curante e facendo riferimento a e-shop referenziati come quello di Farmacia CEF.
Alla base di tutto, però, deve esserci la dieta e una spiccata attenzione al tipo di grassi che si includono nella propria routine alimentare. Se quelli saturi di origine animale contribuiscono all’aumento dei livelli di colesterolo LDL, non è così per quelli insaturi che, invece, aiutano ad abbassarlo. Essenziale è quindi avere cura di scegliere bene i condimenti che si utilizzano a tavola, dando spazio a olio d’oliva, olio di semi e olio di riso.
Mantenendo sempre i riflettori puntati sui lipidi, è bene ricordare che, se si punta a tenere a bada il colesterolo naturalmente, è importante concentrarsi anche sull’apporto di fibre, nutrienti che contribuiscono alla riduzione dell’assorbimento dei grassi da parte dell’intestino. Non è affatto un caso che, iniziando a parlare di dieta contro il colesterolo, sia stata chiamata in causa l’assunzione di frutta, verdura, meglio se cruda, e legumi.
Una grande differenza, oltre a ciò che si porta in tavola, la fanno anche i metodi di cottura. Per fare in modo che la dieta sia una vera alleata naturale del controllo del colesterolo, è bene prediligere metodi come la bollitura, la cottura al forno – anche il microonde va benissimo – e l’utilizzo della griglia.