A VILLA SERENA DI INTROBIO I “NIPOTI DI BABBO NATALE”



INTROBIO – La forza e la bellezza del progetto “Nipoti di Babbo Natale” stanno anzitutto nella possibilità, che viene data agli anziani, di poter esprimere un desiderio. Può sembrare scontato e banale, ma per un anziano ospite di una casa di riposo, in una fase della vita in cui principalmente altri decidono per lui, riscoprire una dimensione di ascolto di sé e di legittimazione di un desiderio è qualcosa che può portare linfa e nuova vita.

Ed è per questo che, anche per il natale 2024, la RSA Villa Serena di Introbio ha nuovamente aderito all’iniziativa dell’associazione “Un Sorriso in più” chiamata Nipoti di Babbo Natale, che ha visto come protagonisti i desideri degli anziani, raccolti su una piattaforma on line e messi a disposizione delle persone visitatrici del sito appositamente creato.

É successo così che, come per magia, la posta elettronica ha iniziato a ricevere messaggi e i telefoni hanno cominciato a suonare, e da qui è cominciata la realizzazione dei sogni. Tanti desideri sono stati realizzati, in presenza o a distanza, come per Enrica che desiderava tanto riassaggiare il taleggio della sua gioventù e Anna è arrivata in struttura a portarlo, con i parenti di Enrica complici della buona riuscita del momento (foto in copertina).

Oppure Anna, che avendo il suo orologio preferito rotto ha chiesto di averne un altro e Serena ha realizzato il desiderio, anche da lontano, assistendo alla sorpresa di Anna in videochiamata quando ha aperto il pacco e ha trovato un orologio proprio uguale al suo rotto!

Anche se lontani, gli incontri sono stati belli, emozionanti e commoventi.

Pure intere famiglie hanno partecipato alla realizzazione dei desideri, come Jasmine che ha portato il dono a Giovanna con i suoi bambini… che gioia per Giovanna conoscerli e ricevere il dono!

Insomma, nel giro di dicembre tutti i desideri erano già stati realizzati. “Nessuno di noi si aspettava un successo del genere – ci scrivono da Villa Serena – e siamo stati molto felici di riscontrare tanta sensibilità nelle persone e voglia di rendere felice uno sconosciuto”.

Qualcuno al telefono ha raccontato la sua storia, spiegando che stava passando momenti difficili e donare gioia a qualcuno lo faceva sentire decisamente meglio, come se l’amore fosse per loro una medicina potente. Altri hanno spiegato di non avere più i genitori o i nonni e sentirli, con questo gesto, un po’ più vicini. Questo progetto ha permesso di conoscere storie, relazionarsi con persone, condividere del tempo e dedicarsi all’altro senza nulla volere in cambio, in un amore incondizionato. Ha reso sensibili all’anzianità, ma soprattutto all’importanza di continuare a sperare e desiderare sempre, senza mai smettere, anche se fosse solo un piccolo sogno.

“Come dice un detto “Non ci si ferma quando si invecchia, ma si invecchia quando ci si ferma”, che noi vorremmo cambiare in
Non si smette di sognare quando si invecchia,
ma si invecchia quando si smette di sognare”.

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