VALSASSINA – Nuova puntata della rubrica di VN dedicata al mondo degli animali – in particolare (ma non solo) quelli che ci sono più vicini e fanno proprio parte delle nostre famiglie. RACCONTI BESTIALI è uno spazio quindicinale che ogni due settimane ci accompagna alla scoperta dei nostri amati cani, gatti e altre creature da comprendere per apprezzarle al meglio. A cura delle veterinarie Rosa Gorio ed Elisabetta Mariani.
La nuova uscita della rubrica riguarda un aspetto particolare molto importante dei cani.
RACCONTI BESTIALI – Pettorina e collare: quale strumento più utile per girare nel mondo
La rappresentazione ancora più diffusa del cane a passeggio è quella di un animale legato al guinzaglio attraverso un collare. Eppure negli ultimi anni si vedono sempre più persone che hanno fatto una scelta diversa: utilizzare una pettorina, ovvero un’imbracatura che avvolge il cane intorno al corpo e che, a seconda dei modelli che sono in commercio, consente di distribuire la forza dovuta dalla trazione in più punti e non solo sul collo.
I due strumenti, dunque, oggi sono entrambi utilizzati e le pettorine sempre più frequentemente preferite ai collari, soprattutto da quando in Italia si è diffuso un nuovo approccio (cd. “cognitivo zooantropologico o cognitivo relazionale”) rivolto all’educazione del cane che non ha più a che fare con il cosiddetto “addestramento classico” che prevede l’uso del collare e sebbene vi siano ancora addestratori che usano metodi coercitivi che prevedono l’utilizzo di collari a scorrimento, meglio detti anche “a strozzo”.
In questo articolo proviamo a dare delle indicazioni che possano essere utili a chi per la prima volta si trova di fronte a questa scelta, fuori da ogni polemica che coinvolge esperti, o sedicenti tali, del settore. A prescindere infatti dalle posizioni ideologiche che anche nella cinofilia ci sono, il punto da cui partire per decidere cosa sia meglio utilizzare è che dipende dal singolo cane, sebbene la pettorina generalmente presenta vantaggi maggiori rispetto al collare. E dipende pure dal singolo umano di riferimento: collare o pettorina che sia, se non si è instaurata una relazione sana e equilibrata nel binomio, non ci sarà strumento che potrà rendere la vita del cane e dell’umano serena in passeggiata. E non solo.
Vantaggi e svantaggi del collare
Trovare dei vantaggi a favore del cane nell’utilizzo del collare è difficile. Lo strumento è stato inventato, infatti, principalmente per la gestione da parte dell’essere umano e la pressione che esercita sul collo e sulla trachea non è “piacevole” per l’animale, ammesso che abbia dall’altra parte una persona consapevole e capace di utilizzarlo senza procuragli stress o dolore. Un cane con collare, ma anche con gestione a pettorina, che non è in una relazione equilibrata con il suo umano non sarà mai un cane appagato e di conseguenza non lo sarà nemmeno la persona di riferimento se ci tiene alla sua salute psicofisica davvero.
I vantaggi del collare, che ripetiamo vanno a beneficio principalmente del conduttore e non dell’animale, possono essere identificati in due aspetti, fondamentalmente:
Il collare inibisce maggiormente l’animale. La costrizione al collo, unico punto in cui avviene la trazione, limita più facilmente il movimento e di conseguenza la sfera d’azione del cane.
E’ comodo, semplicemente. Metterlo comporta un’azione rapida (sebbene con poca abitudine lo sia anche la pettorina) e c’è pure chi lo lascia fisso al collo del cane.
Gli svantaggi, invece, sono tutti a carico del cane ma se ragioniamo bene hanno riflessi importanti anche sulla persona che non avendo le conoscenze basiche di quella che è la gestione del guinzaglio può ad esempio non risolvere mai la questione del “cane che tira”. Lo stesso si può affermare con la pettorina però (come vedremo) in questo caso causando problemi fisici all’animale.
Danni al collo: la trazione si focalizza sul collo e sulla trachea dell’animale. La pressione continua, specialmente dovuta a strattoni, può arrivare a portare ad un collasso tracheale.
Danni all’apparato respiratorio: è rarissimo e non si sta affermando che ciò debba essere il motivo per cui non si usa più il collare ma deve essere chiaro, allo stesso tempo, che lo strumento può provocare, se usato senza competenza, tanto della “banale” tosse quanto arrivare a provocare difficoltà respiratorie.
Problemi alla tiroide: una pressione prolungata sulla tiroide può portare alla disfunzione dell’organo in determinati casi e soggetti.
Danni agli occhi: attenzione a collari troppo stretti che possono causare lesioni agli occhi come il glaucoma l’esoftalmo (bulbo oculare che arriva a sporgere dall’orbita).
Irritazioni cutanee: materiali scadenti ma anche di qualità che provocano però delle reazioni possono portare a dermatiti e irritazioni. I cani soffrono di allergie della pelle, di solito difficili poi da identificare e curare. Sono stati riscontrati casi localizzati nella zona del collo dovuti poi alla tipologia di materiale usata per il collare.
Perdita di pelo e escoriazioni: il contatto costante creato dalla pressione e dall’attrito porta in diversi casi alla perdita del pelo nella zona. Lo stesso vale per escoriazioni dovute al movimento del guinzaglio continuo e senza alcuna attenzione alla salute dell’animale.
E se il collare si sfila? Questa è una domanda importante che riguarda la sicurezza del cane e delle persone. Se si sceglie il collare, dunque, trovatene uno che deve essere della misura giusta che significa, però, non “strozzare” l’animale, ma essere certi che abbia le dimensioni corrette perché non se ne liberi.
Vantaggi e svantaggi della pettorina
Ci sono diversi tipi di pettorine. Prima di tutto consigliamo di utilizzare quella cosiddetta “ad H”, ovvero il modello che consente maggiore movimento al cane ,ma sempre sotto controllo dell’umano di riferimento, distribuendo la forza di quest’ultimo in diversi punti del collo. La forma, appunto, ricorda la lettera H e sono due strisce di stoffa o altro materiale che si incrociano sul dorso del cane e sul petto: il collo proprio non viene coinvolto. Altre tipologie in commercio sono la cosiddetta “norvegese” (due “linee” che si incontrano intorno al torace e al petto, cosa che blocca di più l’animale) e la “scapolare” che già dal nome si comprende che va ancora di più a limitare il cane ed è anche abbastanza scomoda da far indossare.
Ci concentriamo, dunque, sulla pettorina ad H in particolare ma in generale possiamo attribuire a questo strumento due macro aree in cui riscontrare dei vantaggi:
Comunicazione e libertà di movimento: la tranquillità della persona ha effetti anche sul cane che percepisce fortemente quello che è lo stato emotivo del suo compagno umano. La pettorina – ben messa e della misura adatta al singolo cane – dà maggiore garanzia nel riuscire a equilibrare la pressione dell’umano e consente al cane di muoversi più naturalmente, dunque a comunicare meglio con i conspecifici e gli estranei in generale. Alcuni detrattori dicono il contrario ma il punto è comprendere che si è in due a vivere una situazione e se non si conosce bene il carattere del nostro compagno canino il problema non è lo strumento ma la relazione.
Effetti sulla salute del cane: spalle, petto e pancia. Su queste parti principalmente si distribuisce il “peso” della persona di riferimento che è dall’altra parte del guinzaglio. In questo modo l’animale subisce una pressione diffusa e non concentrata su una singola zona.
Per quanto riguarda gli svantaggi, bisogna concentrarsi sul carattere del cane e sul fatto se gradisca o meno la manipolazione. La vestizione richiede una certa sintonia tra umano e animale che può essere strutturata sul cucciolo e poi anche mutuata sull’adulto ma davvero ci sono alcuni soggetti che non tollerano il contatto se si ha poca manualità e un rapporto di poca fiducia reciproca.
Su questo aspetto, dunque, è importante valutare il singolo cane e la sua storia, soprattutto per soggetti che hanno subito traumi da esseri umani o per cani che mai sono stati in precedenza abituati a questo strumento.
Altra cosa da rilevare è che anche la pettorina può sfilarsi ma, come abbiamo già indicato, è importante concentrarsi sulla scelta giusta relativa al modello e alla taglia.
Cosa scegliere tra collare e pettorina?
La scelta ora spetta a voi, rispetto a quanto vi abbiamo scritto ma sicuramente ciò che vi consigliamo se avete dubbi è di farvi indirizzare da un educatore o da un istruttore cinofilo, a seconda se si tratti di un cucciolo o di un cane adulto. Ci sentiamo di dare come indirizzo generale quello di provare con la pettorina, soprattutto per cani brachicefali (Boxer, Bouldogue francese, Carlino e altre tipologie e mix di queste razze) e soggetti che hanno problemi alla colonna vertebrale.
Dr.ssa Elisabetta Mariani
Presentazione delle nostre professionalità
Eccoci qui! Come quando si entra in una casa nuova sono d’obbligo le presentazioni: siamo le dottoresse Rosa Gorio, medico veterinario esperto in comportamento ed Elisabetta Mariani, biologa con indirizzo fisiologico etologico.
Entrambe siamo educatori cinofili con approccio cognitivo zooantropologico e ci occupiamo prevalentemente di cani, ma non solo.
Questa rubrica vuole raccontarvi delle curiosità sul mondo dell’animalità, ma anche sfatare miti e false credenze sulle creature grandi e piccole che popolano il nostro mondo, in particolare il nostro territorio valsassinese.
Non siamo “autoctone”, ma abbiamo scelto di vivere in Valsassina con le nostre famiglie, quindi ci perdonerete se parliamo di questo territorio come anche un po’ nostro: questa valle ci ha adottato e fatto sentire parte di questa comunità. La nostra formazione parte dall’Università perché entrambe abbiamo scelto delle facoltà che hanno come obiettivo lo studio del mondo animale e del suo benessere, pertanto il nostro percorso si è sempre arricchito di stages e specializzazioni che ci hanno portato ad avviare delle professioni con questi tipi di indirizzo.
Siamo unite, oltre che da un’amicizia decennale, anche dalla passione per la pedagogia, l’etologia e la comunicazione nel mondo animale. Il nostro approccio si differenzia dal metodo addestrativo in quanto tiene conto del mondo sistemico e del gruppo sociale a cui appartiene quell’animale, quindi per noi le modalità di intervento sono di carattere multidisciplinare.
Ci piace sognare e, in collaborazione con ATS Monza Brianza, abbiamo avviato delle serate per il conseguimento del “patentino per proprietari di cani” in modo da fornire più informazioni possibili, sostenute da persone qualificate, per fare cultura in ambito cinofilo, ma non solo. Grazie a questa opportunità, potremo arrivare a più persone e fare conoscere questo mondo e questo approccio che caratterizza le nostre professionalità e il nostro sguardo sul mondo.
Vi aspettiamo!
Dr.ssa Elisabetta Mariani
Biologa e Formatrice
Istruttrice cinofila
con approccio CZ
Dr.ssa Rosa Gorio
Medico Veterinario esperto in comportamento
Educatore cinofilo con approccio CZ