La notizia era attesa, e temuta, già entro lo scorso 22 settembre. In estrema sintesi la nuova  misura allo studio del Governo consiste nell’applicazione dell’Imu anche ai terreni agricoli  -sino a questo momento esclusi dall’imposta- e frutterà alle casse erariali 350 milioni di euro, già iscritti nel bilancio statale.L’esenzione totale è destinata a rimanere nei soli comuni montani, ossia situati a oltre 600 metri sul livello del mare, calcolati per altrimetria territoriale media, e inclusi quindi negli appositi elenchi reperibili sul sito www.istat.it.

Possono così tirare un sospiro di sollievo i proprietari dei terreni agricoli in Valsassina che non  saranno  chiamati alla cassa il prossimo 16 dicembre per versare il tributo per l’intero anno data l’introduzione in maniera retroattiva.

I Comuni valsassinesi e del Lario fanno parte dei 1.578 nei quali l’esenzione sarà mantenuta, per quelli tra i 281 e i 600 mt rimarrà per i soli coltivatori diretti, mentre per i restanti Comuni l’imposta sarà applicata per tutti, anche se si attendono specifiche tecniche più dettagliate e contenute nell’apposito decreto ministeriale. Come detto salvi i proprietari di terreni in Valsassina e sul lago che potranno cosi’ "dribblare" l’ennesimo adempimento fiscale in un periodo denso di scadenze. E’ pur sempre vero che l’applicazione dell’imu ai terreni agricoli avrebbe comportato  un esborso d’imposta stimabile  in poche decine di euro, data la rendita modesta media dei terreni montani e la loro parcellizazione.

Per tutti gli altri resta in ogni caso la difficoltà dell’ennesimo adempimento fiscale che piove in zona Cesarini sulla testa dei contribuenti, i cui confini di applicazione tra la selva di aliquote e detrazioni deliberate dai Comuni, sono tuttora abbastanza nebulosi.