Nel Vangelo di questa domenica fa la sua apparizione una delle figure chiave dell’Avvento: Giovanni il Battista, il profeta della conversione. La conversione a Dio è lavoro di tutta la vita, compito silenzioso di ogni giorno! Non saremo mai convertiti a sufficienza perché l’amore cristiano non ha una tappa d’arrivo.

Rimandare la conversione è un illusione pericolosa. L’Avvento ci sollecita personalmente, perché la parola di Dio ci giudica ogni volta che l’ascoltiamo. Essere cristiano, convertirsi al Regno di Dio è una sfida esigente, ma non ci dobbiamo scoraggiare. Abbiamo già la forza del Regno di Dio dentro di noi. Il Signore cammina al nostro fianco.

Piuttosto, dobbiamo convertirci dal peccato che si nasconde nel nostro cuore con molteplici manifestazioni: egoismo e superbia aggressività e violenza, lussuria e menzogna, indifferenza, doppiezza, ipocrisia, apatia e disperazione… per incominciare ad essere altruisti e generosi, umili e pacifici, casti e trasparenti, accoglienti e servizievoli, sinceri e testimoni di speranza.

Senza dimnenticare i peccati d’omissione: quanto bene tralasciamo di fare e quanta testimonianza evangelica nascondiamo per codardia, comodità e pigrizia!

O Signore, crediamo di essere i migliori, ci vediamo superiori agli altri, contiamo i nostri meriti, viviamo soddisfatti di noi stessi e diciamo di essere già converiti. Che enorme menzogna! Aprici gli occhi, Signore per poterci vedere comer siamo: egoisti, codardi, pieni di complessi e di apatia, ripugranti per superbia e invidia, indifferenti, falsi, ingiusti, aggressivi, pigri, materialisti e sensuali.

Convertici, Signore, da tanta stupida ipocrisia per diventare luce e testimoni tuoi, davanti agli uomini nostri fratelli!

Don Graziano vicario parrochiale

Rito Ambrosiano – 2^a domenica di Avvento B