Adagiato lungo la direttrice che da Cortenova conduce a Cainallo, e da lì ad Esino, Parlasco gode di una invidiabile posizione con un notevole panorama sulla Muggiasca e sull’Alta Valle. Nel paese poco meno di 150 i residenti, ma diversi gli spunti di interesse del borgo che preserva alcuni scorci di rilievo intrecciati con letteratura, arte e cultura della Valle. Un sito dedicato (www.lasco.altervista.org) propone Parlasco in pochi clic con fotografie, approfondimenti, eventi e non poche sorprese per gli internauti.
Biglietto da visita del paese è la Chiesa di Sant’Antonio Abate che biancheggia in principio dell’abitato. Inserita in un contesto curato, spesso scelto anche per celebrare l’amore degli sposi, la Chiesetta all’interno dipinti risalenti al XV secolo ed altri ricondotti al bresciano Aragonio. Tra le case del centro storico quindi una serie di affreschi impreziosiscono il borgo conferendogli un aspetto artistico, sospeso nel tempo e che affonda nella letteratura.
Le immagini rappresentate sono infatti riprese dal “Lasco”, romanzo storico Valsassinese ambientato nel XVII secolo che narra la dura e difficile vita dei contadini, incatenati dai signorotti locali e delle credenze popolari. Tra i personaggi il celebre Lasco, e nel paese si possono osservare i ruderi della Rocca di Marmoro, la strega Bisaga e l’Armellina e per conoscerli meglio sul sito disponibile la versione digitalizzata del volume originale.
Ma Parlasco non finisce qui e nel sito altri spunti e cenni storici, tra cui il professor Paolo Emilio Busi, detto il parlaschino, che perfezionò gli studi a Parigi e ottenne una cattedra a Como.