L’arte moderna italiana sempre più protagonista a New York. Dopo la grande mostra del Guggenheim dedicata al Futurismo ora i riflettori sono puntati su Medardo Rosso, lo scultore che tra fine Ottocento e inizio Novecento impose uno stile unico alle forme plastiche, contiguo, nella sua originalità, alla lezione dell’Impressionismo, ma anche, in qualche modo, dell’astrazione.
E che proprio dai Futuristi era considerato un maestro.
Lo riporta Il Sole 24 Ore, ma ne parla oggi anche il web-magazine italofono newyorkese America24. La mostra su Medardo Rosso resterà aperta fino a giugno 2015: visibili una dozzina di sculture, provenienti da importanti musei italiani e americani, accanto a una ricca selezione di disegni e fotografie sperimentali. Per la maggior parte delle opere si tratta di un debutto negli Stati Uniti, ed è la prima volta in assoluto che viene esposta al pubblico una così ampia raccolta di disegni di Rosso.
Per l’artista è comunque un ritorno negli Stati Uniti, 50 anni dopo l’ampia retrospettiva dedicatagli dal MoMA nel 1963.
L’artista, originario di Torino, visse e lavorò tra Parigi e Milano. Alla sua morte nel 1928 il figlio Francesco decise di raccogliere a Barzio, luogo dove fin da piccolo trascorreva le vacanze con la madre, sculture, disegni, fotografie, e ogni altro materiale ritrovato nei due studi del padre Medardo. Acquistò quindi dalla parrocchia l’antica chiesa secentesca che fu l’oratorio del paese e vi fondò il Museo Medardo Rosso. Nello stesso appezzamento sorse inoltre la villa dove decise di risiedere.
> Qui un approfondimento dall’archivio di Valsassinews.com
Quello spazio, che confina con palazzo Manzoni, sede del municipio e della biblioteca, conserva tuttora un ricchissimo tesoro artistico. Contenuto e localizzazione sono noti ad artisti e studiosi di tutto il mondo, ma le sale continuano ad essere chiuse al pubblico e l’unico contatto del museo con l’esterno è il sito internet.
Un anno fa la redazione culturale del Corriere della Sera parlò di "museo fantasma"; oltre ad essere inaccessibile, è estremamente difficile visitarlo col permesso degli eredi.
A tal proposito venne intervistato il vicesindaco Airoldi il quale potè solo sottolineare che "è un museo privato, situato nella chiesa secentesca annessa alla villa, ideata da Piero Portaluppi. L’ho visitato una volta e posso dire che non è facile controllarlo: vi sono opere molto piccole e fragili. Capisco le esigenze degli eredi".
Sembra quindi che non ci sia modo di smuovere gli eredi di Medardo Rosso dalla volontà di mantenere sotto chiave un patrimonio che invece meriterebbe di poter essere ammirato da tutto il mondo.
Fortunati i newyorkesi.
Nelle immagini alcune delle opere conservate nel museo barziese. A fondo pagina la tenuta di Villa Rosso dove il museo ha sede.