E’ accaduto ieri sera a Pasturo nella casa di una famiglia valsassinese. La mamma, originaria di Premana, stava sbrigando le faccende domestiche quando il figlio maggiore l’ha chiamata perché la sorellina di soli quattordici mesi faticava a respirare. La madre ha subito notato qualcosa in fondo alla bocca della piccola Sara e immediatamente le ha praticato la manovra di disostruzione delle vie aeree. Salvandole la vita. La piccola ha immediatamente espulso l’aggeggio, una vite in legno presa dal set di costruzioni del fratello, ha avuto qualche conato di vomito ma in pochi minuti è tornata in perfetta salute.
Merito certamente di una buona dose di sangue freddo e della capacità di reazione della madre, ma ciò che ha permesso di evitare la tragedia è stato il corso organizzato dalla CRI di Balisio proprio per preparare i genitori ad affrontare tali situazioni di emergenze. A cui i genitori di Sara avevano partecipato.
"Mio marito è volontario in Croce Rossa e guarda caso proprio ieri sera stava recandosi alla sede di Balisio", ci racconta la mamma di Sara. "Io ho solo frequentato i brevi corsi nei quali gli istruttori Cri spiegavano come liberare le vie aeree dei bambini, anche con l’uso di manichini".
Tali conoscenze di primo soccorso quindi non sono esclusiva dei soccorritori. La Cri infatti organizza periodicamente corsi di primo soccorso dedicati alla popolazione "civile", e proprio le manovre di disostruzione pediatrica sono sempre all’ordine del giorno.
A dare risalto alla bella storia c’è anche la pagina facebook della Croce rossa italiana di Balisio che propone la testimonianza del padre della piccola Sara con tanto di foto del giocattolo ingerito (nella foto a sinistra).
"Sono un Volontario della Croce Rossa Italiana di Balisio. Sono anche padre di 2 figli, uno di sei e una di un anno. Mai avrei immaginato di trascorrere una serata come quella di oggi, ma sono qui a ringraziare mia moglie e gli istruttori colleghi della Delegazione della Valsassina che le hanno trasmesso le manovre di disostruzione pediatrica. Una storia finita a lieto fine stasera grazie al coraggio e alla voglia di mettersi in gioco.
Tanto spavento, un giro al PS per qualche controllo e una fotografia all’oggetto che per un fatale destino avrebbe potuto compromettere l’esistenza di mia figlia. Sono qui a raccontarvi un’esperienza che né come Soccorritore 118 e né come padre di famiglia vorrei mai vivere. Il mio invito è quello di mettersi in gioco con le proprie debolezze e il proprio coraggio così come ha fatto mia moglie che ha reagito subito con istintività ma questo agire tempestivo le ha permesso di salvare una vita … quella di nostra figlia Sara".