L’INCHIESTA/VORAGINE, UN’EMERGENZA AMPIAMENTE ANNUNCIATA – PARTE II



Se ieri abbiamo esaminato il passato (vedi prima parte dell’inchiesta) scoprendo fatti precedenti e soprattutto verificando come e quanto sia cambiato il profilo del territorio intorno al bivio della SP64 che da Cremeno conduce a Cassina e Moggio, in questa seconda puntata cercheremo di capire cosa potrà succedere nel futuro – quello immediato e soprattutto a lungo termine. Partendo da alcune planimetrie in qualche modo preoccupanti, che mostrano edifici, parcheggi e giardini costruiti al di sopra del torrente "Valle del Pozzo".

Andiamo con ordine, cominciando dallo stato di fatto (molto serio). Se accanto alle opere in fase di attuazione per superare nell’immediato l’emergenza causata dallo sprofondamento si effettuasse una analisi dettagliata dell’accaduto e della situazione del torrente dal luogo della voragine sino ai monti sopra Moggio-Barzio – analisi da compiere su tutto il percorso dell’asta del corso d’acqua -, si scoprirebbero tra l’altro

case costruite sull’alveo del torrente vedi planimetria 2 e 3
giardinetti edificati direttamente sul torrente vedi plan. 1, 2 e 4
parcheggi pubblici pure sul torrente vedi ancora plan. 1,2 e 4
edifici costruiti sull’argine

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I dati che abbiamo citato sono tutti riscontrabili con facilità grazie alle planimetrie catastali disponibili sul Geoportale della Provincia di Lecco.

Una volta verificato quanto sopra, diventerebbe necessario procedere ad una verifica sul regolare dimensionamento delle tubazioni poste sotto le case, i parcheggi e i giardinetti, per accertarsi che queste tubature non siano sottodimensionate rispetto alla portata d’acqua del torrente. C’è infatti chi sostiene, in zona, che una delle cause dell’accaduto possa essere ricercata proprio in quel dimensionamento. Ma la parola a questo punto passa ai tecnici.

La Provincia, nel ripristino della precedente frana del 1996 ha lavorato sicuramente bene (vedi la foto qui sotto) perché il versante ha retto; ma occorrerebbe una seria indagine idrologica per capire che fine abbia fatto la terra "scomparsa" con l’implosione che ha causato quest’ultima voragine. Si scoprirà, molto probabilmente, che i lavori da compiere dopo una seria progettazione saranno lunghi, complessi e dunque assai costosi. La stima effettuata da alcuni tecnici interpellati da VN non va al di sotto del milione di euro (il doppio di quanto preventivato oggi, in ogni caso una cifra al momento non disponibile nelle casse della Provincia ma nemmeno ipotizzabile per i Comuni interessati, stretti nelle maglie dei vari Patti di stabilità, Spending review e quant’altro).

1996-2014/COSI’ E’ CAMBIATO IL VERSANTE DOPO LA PRIMA FRANA DI 18 ANNI FA

CREMENO: AL LAVORO PER IL BY PASS. <BR>ECCO FOTO E MAPPA DELLA NUOVA STRADA CREMENO: AL LAVORO PER IL BY PASS. <BR>ECCO FOTO E MAPPA DELLA NUOVA STRADA

Fin qui il nostro lavoro d’inchiesta. Compito di un giornale è infatti segnalare situazioni fuori dalla norma e comunque mettere a disposizione di tutti le informazioni disponibili. Ma anche sollecitare gli interventi necessari e alimentare il dibattito – pubblico – sui fatti che riguardano la comunità nella quale opera la testata. Come detto, la palla passa ora ai livelli tecnici e a quelli amministrativi. Perché se nel giro di 18 anni ci ritroviamo ad affrontare una seconda emergenza pressoché nello stesso punto, forse è proprio il caso che si lavori al meglio per evitarne una terza.
 

> LA PRIMA PARTE DELLA NOSTRA INCHIESTA

 

 

 

 

 

 

 

 

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