La prima iniziativa sindacale intrapresa subito è il blocco degli straordinari e della flessibilità, ma a medio termine sono previsti possibili scioperi ed altre manifestazioni di vario genere nell’ambito di una trattativa che si prospetta piuttosto difficile. I trasferimenti riguardano oltre duecento lavoratori dello stabilimento di Caravaggio (destinato alla chiusura) e appunto gli otto "introbiesi" che si occupano della linea del Gorgonzola alla Cademartori. Il punto è che la distanza delle sedi previste per questi "trasferimenti", 120-150 chilometri, in provincia di Cremona e Pavia, è tale da rendere in pratica nulle le possibilità di salvare il posto di lavoro.
Un tema rilevante per i colleghi della bergamasca – comunque più vicini alle fabbriche alternative del gruppo – ma pressoché vitale per gli otto valsassinesi. E come detto c’è ansia perché, come rileva Enzo Mesagna segretario generale della FAI Cisl di Lecco "Se restano meno di trenta lavoratori in uno stabilimento come quello di Introbio, piccolo e di poco peso specifico, con una produzione come quella del Taleggio che in questa fase non tira, il rischio è che una realtà del genere possa fare la stessa fine di quelle ora nel mirino della multinazionale – che oltretutto ha la ‘testa’ lontana, in Francia…".