La parabola della nascita, della fuga, del rientro…si è conclusa: pastori, magi, angeli sono ormai un ricordo…anche nella famiglia di Gesù…

Tutto è diventato normale, silenzioso, abitudinario…

E’ la vita di tutti, la solita sequenza di cose, di persone, di lavoro, di pratiche, di avvenimenti: si vive, si parla di tutto, si parla di quel Bambino e degli interrogativi che lo avvolgono; si parla del passato, del presente, del futuro… Soprattutto dominante è il silenzio! Ecco il silenzio è lo stile di Dio!! E non è facile mettersi in sintonia con Dio! Nel silenzio Dio lavora e costruisce, come nel silenzio del grembo materno cresce e prepara la vita, come nel profondo della terra marcisce e germoglia il chicco di grano seminato nella speranza.

Questa doveva essere l’atmosfera della famiglia di Maria e di Giuseppe con lo sguardo fisso su quel Bambino carico di umanità e di mistero…

E siamo al Vangelo di oggi: giunti i giorni della purificazione si va al Tempio per riscattare il Bambino secondo la legge e qui c’è l’incontro con Simeone e Anna, al servizio del Signore e del Tempio stesso…

L’incontro con quel Bambino diventa esperienza di gratitudine e di pienezza di vita: quel Bambino è la risposta alla loro speranza! L’attesa è diventata presenza… Da quel momento Cristo è senso di pienezza alla vita dell’uomo…Non c’è più nulla da sperare! Con Cristo ci è stato dato tutto…La vita ne è illuminata…e diventa Luce…Abbracciati da Dio nel Battesimo, anche noi, come Simeone possiamo dire: “ORA LASCIA SIGNORE CHE IO VADA IN PACE”.

Dio sarà sempre il Dio che pure nei gesti voluti da Lui per incontrarci con Lui (i Sacramenti) esige sempre la fede: Dio vuole essere cercato perché sarà sempre un Dio nascosto, proprio perché è Dio e non idolo.

Nel frattempo, amico carissimo, sappi che Dio con Cristo ti sta sempre cercando per “venirti tra le braccia”.

Lasciati trovare e continua a cercarLo!!