Premessa: noi non ci crediamo. Però… Quella di oggi rimarrà negli annali come una delle giornate più negative, nel complesso, per la nostra Valle, degli ultimi anni. Certo, non ci sono stati morti o feriti. Ma i danni – diretti ed indiretti e soprattutto di immagine – per la Valsassina quelli sì sono ingenti e poi rimane la sensazione di impotenza davanti ad eventi naturali "a bassa tensione". In questi giorni non abbiamo assistito a nevicate importanti o a piogge torrenziali; il vento ha soffiato, senza però raffiche violente… Eppure siamo nuovamente sprofondati nel Medioevo tecnologico.
E poi, diventa comune la spiacevole sensazione che non ci siano solo fattori naturali a condizionare le nostre vite. Quando vedi che un albero cade su una strada secondaria ma finisce per isolare un’intera area – perché nel frattempo la via principale è chiusa da mesi causa frana; quando metti insieme le giornate di black out elettrico e scopri che ormai una volta alla settimana deve chiudere causa Enel il comprensorio sciistico più importante della Valle; quando accendi il cellulare e se è Vodafone non va; quando apri la TV e non vedi una ceppa; quando ti salta la connessione internet e fuori c’è solo qualche fiocco di neve o due gocce di pioggia… Allora ti dici che forse non è "clima", non è "natura" o "meteo": è l’uomo che fa e disfa.
E ti viene da pensare che forse tutto questo accade perché abiti in una zona bella quanto vuoi dal punto di vista paesaggistico, ma troppo poco popolata per contare qualcosa. Quindi a che ti attacchi per non farti prendere dalla disperazione? Alle leggende. Se è Medioevo quello che viviamo, allora che Medioevo sia: anche per il famoso, nero venerdì 17.