Attento restauratore e sperimentatore futurista, è capace di imprimere nella sua arte tutta la passione per l’ infaticabile ricerca dell’essenza della vita e attraverso il suo sguardo profondo e il suo spirito raffinato la realtà si purifica, si astrae in linee decise, come cavi di un circuito emozionale. Soggetti dei suoi quadri e delle sue sculture sono le persone fisiche e i luoghi vissuti, le “folle”, “le passanti”, “i viaggiatori”, tutte le creature entrate in contatto con il suo universo creativo nella “sua” Milano, città dove lavorava e luogo privilegiato di espressione.
Famoso per la versatilità nell’uso di tecniche e stili diversi, colori e consistenze, le sue produzioni artistiche spaziano da tele in acrilico a sculture in cartapesta, ottenute queste ultime applicando strumenti e conoscenze elaborati durante il suo impegno parallelo di restauratore, fino ad arrivare a statue di legno, materiale utilizzato in particolare nelle opere più recenti, omaggio ci piace pensare ai
paesaggi valsassinesi di cui ha potuto godere nei suoi ultimi anni di vita.
“Mi risulta difficile fare capire ed esprimere quanto mi senta appagato quando pongo una traccia di matita o un segno in carboncino su una qualsiasi superficie disegnabile, quella traccia non è solo un segno, ma una parte del mio essere, del mio sentire".
LUIGI GARÒLI
BIOGRAFIA
Membro de “La Permanente” di Milano, Luigi Garòli è considerato uno dei più importanti scultori italiani di fine novecento e inizio secolo, ma anche ottimo pittore nelle sue fasi evolutive dei suoi cicli pittorici, da “la folla” ai “movimenti musicali”, ed è conosciuto in particolare per gli affreschi e i restauri di importanti Chiese e Palazzi. Nato a Cremona nel 1928 fin da giovanissimo inizia a lavorare come garzone in una squadra di decoratori per poi passare ben presto come aiutante “sui muri” assieme ai maestri. La guerra lo costringe a interrompere l’attività e nel dopoguerra il gusto decorativo si è modificato, per questo si dedica allo studio della figura con Igino Sartori presso il Circolo Leonardo di Cremona. Si trasferisce in seguito a Milano, dove inizia a lavorare al restauro di antiche opere d’arte e palazzi storici. Giancarlo Vitali, che stava affrescando la Chiesa di Pasturo in Valsassina lo sceglie come assistente e gli consente di affrescare liberamente le vele laterali della navata. Nella Cappella dei bambini usa una tecnica personale a ferro caldo pompeiano. Si dedica quindi ad affreschi e Via Crucis in tutta la Valsassina. Il restauro della Chiesa della “Madonna della cintura” gli procura una segnalazione della Sovraintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali e una decina di anni di restauri nella zona. Torna ancora a Milano dove dimostra ulteriormente le sue virtù e le sapienze acquisite dedicandosi costantemente alla ricerca creativa, grazie anche al mecenatismo del dottor Sechi e della consorte, e incontrando unanimi consensi di critica nello studio di viale Certosa prima, e successivamente nello studio di viale Misurata. Ha esposto al Museo della Permanente di Milano e sue opere sono esposte nei Musei di Santa Maria di Leuca e nel Sud Dakota. Trascorre gli utimi anni della sua vita a Pasturo, dove continua l’attività scultorea, pittorica e di progettazione, nella serenità e nella tranquillità delle prealpi lombarde. Muore a Primaluna dopo una lunga malattia, assistito dalla sua cara amica Gabriella Saura Sechi, il 28 novembre 2013.