Celebriamo dunque la festa di tutti i Santi, non solo quelli ufficiali, ma anche e soprattutto dei santi umanamente anonimi, persone umili che hanno saputo con vera saggezza affidarsi e credere alla logica delle Beatitudini per dare un senso di pienezza e di verità alla vita, persone che hanno capito che a Dio non si possono dare risposte arrangiate o accomodanti…Dalla festa di oggi possiamo derivare un paio di riflessioni semplici ma serie:
1. Intanto ci viene ricordato che i Santi camminano tra noi, sulle nostre strade, si dedicano alle nostre stesse occupazioni ordinarie e hanno nella testa non i supporti dell’aureola, ma i nostri stessi problemi, guai e preoccupazioni… Oggi è la festa della Santità…in abiti dimessi, quella che ci passa a fianco …E potrebbe anche succedere che a noi, ammalati di miracolismo e di straordinario, non ci riesca di vederli… L’invito dunque è di aprire gli occhi, mettendoci però gli occhiali del Vangelo…
2. Al Santo magari chiediamo delle grazie, gli sottoponiamo delle richieste, lo includiamo nelle litanie del pronto soccorso, ma non ci passa per la testa l’idea di fare i conti con quella santità, restiamo magari ammirati, ma quella santità non ci disturba più di tanto! Restiamo sempre del parere che la Santità sia un lusso per pochi, rari giganti che appartengono più al cielo che alla terra. E così restiamo in pace e troviamo perfino una giustificazione alla nostra mediocrità.
La festa di oggi ci ricorda invece che la Santità è un affare di tutti, un dovere preciso per ogni battezzato: “SIATE SANTI PERCHE’ IO SONO SANTO”.
Di fronte a questa santità “vicina”, non è possibile fuggire! Nessuno può dire: “Non è roba per me”.
Come si vede, i Santi che oggi celebriamo non ci garantiscono di lasciarci in pace! Anzi: hanno la dichiarata pretesa di coinvolgerci tutti nell’affare della loro Santità! La loro nicchia ha l’aspetto di un…condominio in attesa di sempre nuovi inquilini. Noi non ne siamo esclusi! I Santi ci rivelano le nostre possibilità! La nostra vera tristezza dipende esclusivamente da ciò che non abbiamo…La nostra infelicità di cui siamo malati dipende da ciò che non siamo, cioè santi…
Gli inviti delle Beatitudini del Vangelo di oggi non entreranno mai nel carosello degli spot pubblicitari! Semplicemente sono la strada per essere santi!!