Non è sfuggita ai più la presenza di Piazza, (dopo anni) nelle ultime due sedute consiliari a Villa Migliavacca. Lui, già sindaco per quasi un decennioi, impegnato a fondo nel mondo dell’edilizia, è venuto ad osservare il voto – alquanto complicato, come riferisce il nostro articolo di oggi – delle osservazioni al PGT in vista della definitiva approvazione. Che potrà avvenire solo stasera, in seconda battuta dunque quando sarà sufficiente la maggioranza dei presenti. Ma al di là dei "numeri", la presenza dell’attuale presidente dell’ANCE lecchese è stata caratterizzata da un battibecco con il curatore del PGT (architetto Egizi) e da una serie di considerazioni personali sull’intera vicenda. Lo abbiamo intervistato, "a freddo", ricavando alcune risposte interessanti.
Piazza, prima di tutto parliamo dello scontro con Egizi.
"Non mi è piaciuto, e gliel’ho detto abbastanza chiaramente, l’atteggiamento dell’architetto, che ha sostanzialmente affermato che gli introbiesi non sarebbero stati in grado di comprendere il concetto di perequazione contenuto nel Pgt del paese. La sua giustificazione, che cioè se queste cose non vengono a capite a Bergamo e Milano perché si dovrebbero capire ad Introbio, mi è parsa un po’ offensiva per la gente di qui. Va detto comunque che poi Egizi si è scusato, dicendo di essersi spiegato male…".
Ma al di là del battibecco?...
"Guardi, parlo a titolo personale: non mi ha convinto un aspetto di questa vicenda, cioè che si voglia far passare per scelte ‘di legge‘ delle decisioni che invece sono (del tutto legittimamente) di tipo politico. La maggioranza in Comune ha operato per un Piano di Governo del Territorio di un certo genere: bene. Ripeto, ha vinto le elezioni quindi compie delle scelte, che sono per l’appuntoi di carattere politico; peccato che qualcuno cerchi di farle passare per obblighi di legge – che invece non esistono. Ad esempio se si discute (sempre con Egizi, ndr) di perequazione sostenendo che la Legge 12 la esclude nei piccoli Comuni beh mi spiace ma non è proprio così. Anzi, è proprio nello spirito di quella norma…".
E poi?
"Poi si potrebbe discutere a proposito degli indici di volumetria scelti: si era partiti da 1,2, scendendo poi a 0,6 per poi arrivare al definitivo 0,8. Io avrei deciso diversamente, perché se il concetto di base di tutto il Pgt è quello di evitare ulteriore consumo del suolo del territorio (filosofia giustissima), a mio avviso anche con un indice di 1,0-1,2 le cose sarebbero rimaste uguali. Piuttosto si trattava di ragionare su come e dove concentrare le nuove volumetrie. Io credo che queste vadano appunto concentrate e non distribuite. In ogni caso l’analisi l’ho commissionata ad un esperto di urbanistica e il risultato è stato quello. Scelte, accettabili ma comunque di tipo politico".
Altro?
"Sì, devo dire in conclusione che non è bellissimo vedere – stasera – il voto di un documento importantissimo come il Piano di Governo del Territorio ad opera di sole 4-5 persone. in fondo, un bilancio viene approvato ogni anno mentre un Pgt è un fatto significativo, rilevante per un paese. Qui per vari motivi ci si è ridotti ad un voto condizionato da incompatibilità e da uscite dall’aula. Secondo me è un peccato che invece l’approvazione definitiva non sia un fatto condiviso – magari da posizioni diverse".
Infine, inevitabile, scatta la domanda sulle prossime elezioni ad Introbio. Dalle quali, come anticipato da VN, Piazza si è in qualche modo "smarcato".
"Non potrei candidarmi di base per un fatto etico: il codice dell’ANCE mi impedirebbe di partecipare alla competizione elettorale. Ma al di là di questo io concordo con quanto ha affermato Adriano Airoldi sul vostro giornale: spazio ai giovani. Ho dato già con nove anni su quella poltrona, è ora che gente nuova, motivata e ‘fresca’ si faccia avanti".