Nella terza domenica di Ottobre si celebra la memoria della consacrazione al culto di Dio della Chiesa madre della Diocesi ambrosiana, il Duomo, avvenuta per opera di S.Carlo nel 1577: non è semplicemente l’occasione per contemplare la maestosità e la bellezza del Tempio materiale, ma quella di ripensare al segno materiale del cammino di fede della intera chiesa ambrosiana; è una circostanza che ci ripropone il dono della presenza del Vescovo, Padre, Maestro e Guida della fede; è l’occasione che ci richiama al senso e alla responsabilità dell’appartenenza e della comunione ecclesiale; è un momento che ci fa sentire non sudditi, ma neanche clienti e fruitori di servizi (fossero anche spirituali!); è una memoria che ci convoca ad essere protagonisti liberi e gioiosi, convinti e costruttivi di una esperienza ecclesiale, assolutamente necessaria per un serio e oggettivo cammino di fede, sia personale che comunitario.
Prendiamo coscienza che a partire dal Vescovo e fino all’ultimo battezzato, ciascuno è portatore di doni e di valori con cui servire la comunione ed essere così costruttore di una esperienza ecclesiale più vera e più contagiosa!
Sarebbe segno di imperdonabile leggerezza se sciupassimo questo momento di grazia, se prendessimo per gioco la chiamata che ci viene rivolta da questa circostanza a maturare la nostra personale coscienza di chiesa…
Mai come oggi sono necessari laici maturi, competenti, disponibili secondo le proprie attitudini e capacità: non pochi che devono fare tutto, ma tutti in comunione essere servitori e operatori nella unica chiesa di Cristo. E’ compito di tutti il passaggio da una parrocchia statica e ripetitiva…ad una parrocchia propositiva e affascinante: e questo dipende in gran parte dalla vivacità, dalla santità e dal senso di responsabilità di laici maturi.
Vorrei augurare ad ogni comunità cristiana, ad ogni parrocchia, ad ogni movimento…di coltivare una vera passione per una vita di fede veramente ecclesiale, dove ogni battezzato in comunione con il Vescovo ed il suo magistero, sappia diventare testimone di Vangelo.
Io ho sempre preferito alla logica del disfattismo e del pettegolezzo, la logica delle maniche rimboccate e del saper lavorare insieme.
Penso proprio che sia anche il pensiero di Cristo.