Che ci fanno due argentini (uno successore di Pietro, l’altro gestore di un maneggio a Fregera di Cortabbio) all’udienza generale del mercoledì a Roma? Se la chiacchierano, naturalmente nella loro lingua comune. E se alla domanda di Bergoglio "Di che parte dell’Argentina sei?", Luciano Isidro Diaz risponde "Della provincia di Corrientes" allora scatta immediata la battuta-ricordo di questo pontefice sempre più sorprendente, portato all’umorismo e agli scherzi: "Allora devi tirare fuori el Facon…". E qui Francesco fa il gesto di sguainare il coltellaccio (il "Facon", appunto) tipico di quella zona del Sudamerica e che un po’ tutti tengono addosso, nella caratteristica custodia appesa dietro la schiena.
Un incontro straordinario ma organizzato, nell’ambito di una delegazione che comprendeva, accanto a Diaz, altre dieci persone (tutti parenti di "vittime di Stato", da Ilaria Cucchi a Lucia Uva e altri ancora).Quattro di loro, compreso il valsassinese di adozione, hanno potuto incontrare direttamente il Papa e scambiare qualche parola – così come descritto per l’allevatore di cavalli, connazionale di Bergoglio. A quest’ultimo è stato consegnato un fascicolo su 54 "morti di Stato". I parenti di alcune di queste vittime hanno chiesto al Santo Padre di pregare per loro e il Papa ha risposto "Anche voi pregate per me".
IL "FACON"
In pratica si tratta del coltello che il Gaucho argentino porta con sé nelle Pampas nelle giornate di lavoro. Un po’ come il coltello dei cowboys (non i banditi o fuorilegge). La custodia è molto particolare: si tiene dietro la schiena, a 45 gradi agganciata alla cintura.
> LA PROVINCIA DI CORRIENTES (da Wikipedia)
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