Ce n’è per le amministrazioni comunali di mezza Valsassina, per un assessore provinciale e per i "rinascenti italiani". Mazzate appioppate qua e là – come capita, non sempre condivise a livello editoriale ma ospitate da questo quotidiano. Tra un paio di iniziative grandi e piccole, tutte locali, nelle "attenzioni" del misterioso corsivista finisce anche il progetto del duo Dadati-Egidio Magni, esaminato a sua volta con lo stile sarcastico che è ormai tradizionale di questa rubrica.
Ecco a voi Ciceruacchio/il ritorno:
* Con l’enfasi dei grandi eventi i governanti di Introbio hanno inaugurato la modesta passerella a lato del ponte sulla Troggia che confina con Primaluna.
In difficoltà a risolvere i veri problemi del paese a causa di paralizzanti lotte e di veti intestini, questa cerimonia è il classico fumo senza arrosto che hanno offerto ad una cittadinanza oramai assuefatta all’andazzo.
Una pompa magna spropositata per una passerella che, per quanto molto utile, è frutto di un progetto esteticamente e funzionalmente disegnato approssimativamente.
La scarsa partecipazione della cittadinanza è stata ingrassata dalla presenza di diversi borgomastri dei paesi vicini e, addirittura dal vicePresidente della sbrindellata e scioglienda provincia, Stafano Simonetti (alias Superman) che, non avendo quasi più una mazza da fare, ha accolto con piglio festante l’invito.
La cosa peggiore è che l’opera è stata intitolata alla memoria dell’ingegnere Nino Cugnasca, grande e lungimirante sindaco di Introbio del passato, che si sarebbe meritato qualcosa di meglio. Una questione di buon gusto che da queste parti è cosa rara.
* L’ex assessore provinciale Fabio Dadati e il suo fedelissimo Egidio Magni sono prossimi ad accasarsi politicamente nell’eterogenea galassia della vincente accoppiata Grillo-Casaleggio.
Il loro leader Guido Artom, fondatore del movimento Rinascimento italiano, con grande entusiasmo, parteciperà a Torino ad un convegno che darà vita ad una specie di Confindustria “a Cinque Stelle”, alla quale sono prossimi ad aderire imprenditori. economisti e professionisti.
Questa “santa alleanza”, sollecitata dai due "nostri", si chiamerà ConfAPRI e, prima ancora di nascere, ha già stimolato piccanti ironie su cosa intendono “aprire”.
Con questo probabile approdo i “rinascenti italiani” troveranno finalmente un’agognata casa dopo averle vanamente tentate tutte: con Cetto la Qualunque, con le liste Monti e Giannino e, infine, con Umberto Ambrosoli del PD.
In una cosa sono coerenti: destra e sinistra sono per loro categorie politiche obsolete e il moderno, quindi, altro non è che un pragmatico qualunquismo.
* La borgomastra di Taceno, Marisa Fondra, prossima alla sua dipartita amministrativa (due mandati da sindaco), in un primo tempo ha puntato alla fusione in un unico comune con Parlasco e Cortenova poi, visto il diniego da parte della Regione (meno di 3.000 residenti), si è accorta che questi due paesi fanno già parte di un’ altra Unione con Primaluna, Introbio e Pasturo.
Si è allora riposizionata chiedendo di potervi farne parte. Meglio tardi che mai.
Che questa Unione tra i paesi di Centro valle sia in sé una valida iniziativa per razionalizzare i costi e offrire migliori servizi al cittadino non c’è dubbio, ma il suo presidente uscente, Guido (alias Pimpa) Agostoni, borgomastro di Pasturo, sostiene, conti alla mano, che in realtà si tratta di un burocratico carrozzone (con anche qualche palese conflitto di interessi) che costa troppo ai valligiani amministrati.
Anziché impegnarsi per migliorare il tutto, cosa possibile, propone un’improbabile fusione solo con Introbio ma il suo borgomastro, Fernando Rupani, tergiversa perchè di casini ne ha già tanti senza riuscire (o volere) a risolverli.
Il Pimpa non vuole capire che Pasturo può solo fondersi con i quattro paesi dell’Altipiano coi quali geograficamente ha molto più in comune che non con quelli del centro valle. La fascia territoriale tra il ponte di Chiuso e quello della Folla è la migliore rappresentazione visiva di questa realtà.
Le idee chiare le ha invece in politica. Con la diaspora democristiana dopo tangentopoli ha aderito al PD facendo anche l’assessore in provincia con presidente Brivio (altro democristiano) e sostanzialmente doveva essere il riferimento del partito in valle ma attualmente risulterebbe folgorato dall’elezione di Piazza in regione e in particolare del duo Maroni-Mantovani, molto utili potenzialmente.
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Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849) fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell’originale romanesco ciruacchiotto (grassottello).
[da Wikipedia.it]