Per votare basta mettere una croce – prova della considerazione della nostra intelligenza da parte della classe politica – ma per arrivare a quei fatidici trenta secondi in cui deleghiamo il potere nelle mani di questo o quello i milioni di euro spesi ed i volti fastidiosi che dobbiamo sopportare aumentano ad ogni election day.
I partiti, come annunciato tempo fa, per le elezioni del 24 e 25 febbraio hanno dichiarato di aver improntato le campagne elettorali nel segno del risparmio, ma stando ai primi calcoli attraverso i rimborsi elettorali continueranno a ricevere più di quanto effettivamente spenderanno. In un’inchiesta fatta da Il Punto infatti è stato rivelato come in totale i partiti a fronte di una spesa effettiva che si aggira attorno ai 23 milioni di euro, riceveranno un rimborso di 91 milioni euro ogni anno per cinque anni per un totale di 455 milioni di euro.
Difficile calcolare il costo nazionale delle elezioni anche se la cifra necessita almeno di otto zeri per essere calcolata, senza tener conto di tutto ciò che gira attorno a questo marasma.
Torniamo in Valsassina e prendiamo come esempio il comune di Cortenova, la spesa più visibile ai cittadini sono quegli orribili cartelloni metallici dove vengono attaccati i vari "faccioni" in lista, spesso strappati oppure presi di mira da bombolette spray.
Il comune di Cortenova ha speso 2.182 euro per l’acquisto di venti cartelloni bifacciali con relative basi e piantane per un totale di venti metri. Questi tabelloni, secondo una legge del ministero dell’interno, hanno una vita di dieci anni e devono essere rinnovati in misura del 10% ogni anno al di là del loro stato effettivo. Cortenova avendo tra frazioni con più di 150 abitanti "necessita" di 180 metri di propaganda diretta e 36 di propaganda diretta. I venti metri acquistati quest’anno vanno ad integrare quelli sostituiti, la spesa viene rimborsata dallo Stato e dalla Regione Lombardia, soldi provenienti comunque dalle tasche dei contribuenti.