Nuovi guai, almeno sulla carta, per l’ex esponente del Carroccio, massimo rappresentante della Lega Nord in Valsassina e a lungo capo dei consiglieri regionali del movimento di Bossi. Adesso spunta – e ne parla diffusamente questa mattina il Corsera – un altro potenziale scandalo dopo quello dei rimborsi ai partiti con soldi pubblici. Stavolta, racconta il giornale milanese, spulciando proprio tra le spese del gruppo leghista , le Fiamme gialle si sarebbero accorte che il genero di Galli, Corrado Paroli, sarebbe stato consulente del capogruppo in Consiglio regionale, collaborando – scrive il Corriere – "Nello svolgimento dell’attività del consigliere Stefano Galli del gruppo della Lega Nord Padania come richiesto dal presidente del gruppo medesimo nella valutazione dell’attività legislativa attinente i rapporti tra Regione ed enti locali, con particolare attenzione alla provincia di Lecco a supporto dell’attività del consigliere Stefano Galli".
E qui scatta la considerazione del giornale che definisce l’incarico un "Compito titanico se affidato a chi ha la terza media, ma redditizio: meno di 20 ore al mese ‘senza vincolo di orario, di modalità di esecuzione e di luogo’, stando ai contratti di collaborazione stipulati con il Consiglio regionale".
Paroli, marito della figlia di Galli, abita a Primaluna.
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