Incontri preparatori in corso, con alcune idee per un’edizione un po’ più allegra della precedente (specie a livello di spettacoli serali) e la certezza che, crisi o non crisi, la "corazzata" espositiva valsassinese tornerà in campo più o meno uguale a se stessa, tra le critiche degli immancabili detrattori e i risultati numerici che ne fanno da sempre una formidabile macchina, popolare e spesso redditizia.

Riccardo Benedetti e Pucci Ceresa sono rimasti in sella malgrado voci e qualche mossa che pareva preannunciare un giro di vite alla "Fornace". E ora con i collaboratori di sempre – a partire dall’immancabile supporto tecnico Carlo Conte – stanno pianificando l’edizione che verrà, la terz’ultima prima del cinquantenario.

Si sa che ci sarà qualche novità, che torneranno i big sul palco e che già ad inizio anno c’è qualche fermento, con parecchie riconferme tra gli standisti e l’annuncio della presenza di alcuni espositori "nuovi". Magari i cambiamenti interni ci saranno, con qualche modifica nei rapporti tra l’associazione che cura l’organizzazione del sagrone e la Comunità Montana. Ma nel piazzale tra Barzio e Pasturo tutto scorre, un po’ come il Pioverna.

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