Legato ai contenuti della “Trilogia dell’ignoranza” edita da Bompiani (Siamo una massa di ignoranti. Parliamone, Non è stato facile cadere così in basso, All’appello mancano anche i presenti), il recital si presenta come una sorta di grande contenitore nel quale Oreglio colloca, in una serie di quadri d’autore, dissertazioni, osservazioni e analisi satirica della realtà, affrontando i temi da sempre a lui cari: filosofia, scienza e religione. Tra parole e musica, prosa e poesia, letture e canzoni, Oreglio racconta e analizza il tema dell’ignoranza unitamente a tutto ciò che gli ruota intorno: linguaggio, comunicazione, informazione, potere e ribellione, accompagnandoci così in un viaggio divertente e politico (nel senso più nobile del termine) verso la riscoperta dell’uomo nudo nelle sue relazioni essenziali con gli altri, con il mondo e con se stesso.
Divertissement raffinato e riflessione quindi, in un’alternanza di momenti che vedono la trattazione di temi sociali, politici e filosofici, lasciare improvvisamente spazio alla musica e al piacere di sorridere insieme.
D’altro canto la satira e il libero pensiero sono le uniche armi a disposizione dei non violenti per resistere in un mondo così confuso e convulso come quello di oggi.