Per contenere il fenomeno che sta provocando proteste e danni ad aree agricole, prati e pascoli l’assessore alla Ambiente, Caccia e Pesca Carlo Signorelli annuncia una nuova iniziativa coerente con il piano di contenimento deciso dalla Provincia. I costi sono contenuti (circa 500 euro a giornata) in relazione agli ingenti danni a terreni e raccolti che i cinghiali possono provocare
“Non apriremo la caccia ai cinghiali – dichiara l’assessore Signorelli – in quanto gli ungulati segnalati nel Nord della nostra provincia derivano per larga parte da immissioni abusive: l’apertura della caccia aumenterebbe fatalmente questa pratica abusiva, con conseguenti maggiori danni, come già accaduto in altre zone d’Italia. Abbiamo studiato a fondo il problema, organizzando anche un convegno scientifico e arrivando alla conclusione di agire con un piano di contenimento selettivo, come deciso anche dalla Provincia di Sondrio, dove il problema è maggiore”.
Il piano di controllo, che tecnicamente risponde al "sistema della girata" (che permette di seguire le tracce del cinghiale fino a scovarlo nel suo rifugio) avrà come aree prioritarie di azione le zone dove sono stati segnalati danni e avvistamenti. In prima istanza saranno le guardie venatorie a fare gli appostamenti, anche se non si esclude in una seconda fase il coinvolgimento di cacciatori per supportare queste iniziative.
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