Come spesso capita, infatti, i casini li crea l’uomo e le cosiddette "bestie" sono del tutto innocenti. E ignare, come in questo caso. Dei camosci tra Ballabio e la Valsassina avevamo già parlato tempo fa, segnalando come – per vari motivi – quest’anno avessero come dire mollato i freni inibitori e scelto di scendere a brucare l’erbetta sotto al Due Mani infischiandosene della loro tradizionale prudenza. E mostrandosi dunque senza paura in pubblico.

Ecco, a creare potenziale pericolo è proprio lo spettatore medio, quello che passa in macchina, si ferma (!) lungo la Provinciale e, abbassati i finestrini si mette a fotografare la bella scena agreste con tanto di ungulati al pascolo. Le segnalazioni, al nostro giornale ma pure alle autorità, in questo senso si sprecano negli ultimi tempi.

Difficile intervenire, il buon senso non si spiega ma certo i rischi sono seri: in quella zona, a lato della strada in direzione della Valsassina non c’è tanto spazio e non si contano le occasioni in cui l’improvvisato fotografo naturalista si piazza tranquillamente (spesso senza nemmeno segnalare la sua presenza) e realizza il suo sogno domenicale o dell’estate. Una foto dei camosci o del capriolo femmina che compare talvolta, a Balisio, val bene qualche rischio no?

No. Perché oltretutto il genio di turno non mette in pericolo solo la propria vita ma anche quella degli altri. Un suggerimento: il simpatico Gerry, titolare della stazione di servizio, non se la prende certo se vi fermate un istante nell’ampio piazzale del Tamoil e da lì scattate qualche foto – o vi recate a piedi (ma a vostro rischio…) dall’altra parte della strada.

Una bella sosta, qualche immagine ripresa in tutta tranquillità e via: riuscirete a far vedere, tutti orgogliosi della vostra impresa, le foto eccezionali del vostro incontro ravvicinato con la natura incontaminata – ma soprattutto non avrete messo a repentaglio l’esistenza vostra e altrui.

Intanto loro, i protagonisti involontari di tutto ciò, se la brucano allegramente. Ignari di quanto accade attorno a loro o forse, chissà, a loro volta incuriositi del perché quegli strani bipedi si soffermino a bordo di strane scatole con le ruote a guardarli mentre mangiano…

FOTO DI MAURIZIO CASTOLDI PER ESSETI MEDIA – realizzate rigorosamente "su due piedi"