Progetto ”InGrigna!”: dieci anni di esplorazioni sotterranee



Nel 2001 lo Speleo Club CAI Erba individua diversi ingressi nel versante del Releccio, che fino ad allora era praticamente inesplorato. Nel 2002, su proposta dello stesso Speleo Club si costituisce un gruppo di lavoro, a cui inizialmente aderiscono alcuni gruppi speleologici lombardi. Nasce così il Progetto InGrigna!, che introduce un nuovo modo di fare speleologia che trae la sua forza da un concetto tanto semplice quanto vincente, l’unione fa la forza. Infatti la ricchezza di cavità unita alla vastità della Grigna fa sì che i singoli gruppi speleo per quanto attivi ed organizzati, possano esplorare soltanto zone ristrette.

L’intuizione "geniale" degli ideatori di InGrigna! è dunque quella di aprire il progetto a quanti più gruppi speleo possibile, e condividere i risultati con tutti. L’idea di base è che la speleologia non è una competizione, non ci sono record o primati, ma soltanto collaborazione ed esplorazione.

Dalla sua nascita ogni anno InGrigna! organizza nel mese di agosto un campo speleo della durata di due settimane, che coinvolge un gran numero di speleologi italiani, e negli ultimi anni anche polacchi. Il campo è sicuramente il periodo di maggiore attività ed è anche l’evento simbolo che rappresenta l’essenza stessa del progetto.

La struttura aperta e non rigida che caratterizza l’organizzazione del Progetto unita alla possibilità di divulgare rapidamente i dati e scambiare informazioni su internet con i vari speleo ha fatto sì che i risultati arrivassero. A fine 2000 erano note circa 600 cavità, ed in particolare sei abissi più profondi di 400 m, altri sei fra 200 e 400 m, e dieci fra 100 e 200 m. Dopo il campo InGrigna! 2011 si conoscono undici abissi oltre 400 m, dieci fra 200 e 400, e ventuno fra 100 e 200 m, e sono note quasi 900 grotte.

Dalla nascita del Progetto InGrigna! la forza e l’entusiasmo dei suoi partecipanti non si sono mai esauriti, e le esplorazioni non si sono mai arrestate, anzi il desiderio di scoperta e conoscenza ha fatto sì che la grande mappa dei reticoli sotterranei della Grigna si ingrandisse sempre di più. L’ultimo rilevante contributo è stato apportato proprio pochi giorni fa, nella notte tra sabato 21 e domenica 22 luglio, da una squadra di speleologi di InGrigna!.

Il gruppo di speleo è riuscito ad unire l’Abisso Buffer all’Abisso i Ching: questa giunzione ha così esteso il complesso del Releccio che ora è costituito da 12 grotte collegate e 15 ingressi, per uno sviluppo totale di 20,7 km, ed una profondità massima di -1183m misurata al fondo dell’abisso W Le Donne.

A SINISTRA: autoscatto della giunzione dell’abissio I Ching con l’abisso Buffer

A dispetto del nome, InGrigna! opera anche in altre zone carsiche tra le quali: lo Zucco dell’Angelone e i piani di Bobbio e di Artavaggio per quello che riguarda la Valsassina, e la zona del Pian del Tivano e del Monte San Primo per quello che riguarda il Triangolo Lariano. In quest’ultima zona nel febbraio scorso il Progetto InGrigna! è stato protagonista di un’impresa unica nel suo genere: collegando tra loro due tra le più importanti grotte lombarde, la grotta Tacchi-Zelbio e il Complesso Fornitori-Grotta presso la Capanna Stoppani, ha portato all’identificazione del sistema ipogeo più lungo d’Italia, che al momento supera i 59 chilometri di sviluppo.

Un sogno che gli speleologi lombardi inseguivano da tempo, per la precisione da più di 30 anni. L’impresa ha naturalmente suscitato grande interesse nei media. Numerosi articoli sono apparsi, i giorni seguenti, su quotidiani locali e nazionali, oltre che servizi nei principali telegiornali italiani.

Da molte persone la speleologia è vista come uno sport estremo e pericoloso dove ci si infanga e si patisce freddo, ed effettivamente così descritta non suscita certo un grande interesse nei non speleo. La speleologia invece è una scienza, non uno sport, e gli obiettivi principali di uno speleologo sono l’esplorazione e la conoscenza del mondo sotterraneo, dunque di tutti quegli ambienti scavati dall’acqua, e di conseguenza InGrignadell’acqua stessa.

Per questo motivo la speleologia riveste un’importanza fondamentale nella conoscenza e nel monitoraggio delle acque sotterranee, che nella gran parte dei casi sono proprio quelle che finiscono negli acquedotti ed infine nei rubinetti delle nostre case. 

Tutte le informazioni relative al Progetto InGrigna! possono essere trovate sul sito di web www.ingrigna.org.


Luca Triacchini

Progetto InGrigna!

NON SOLO GROTTE: UN CAMPO INGRIGNA!


 

———————————————————————————————–

VALSASSINANEWS A BELLUNO PER LE PREFINALI DEL PREMIO QUOTIDIANI ON LINE

SOSTIENI VALSASSINANEWS,

BALLABIO NEWS

E VALSASSINASPORT

AIUTACI A MANTENERE 

I NOSTRI GIORNALI 

INDIPENDENTI E ATTIVI

 

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

CHE SI FA A FERRAGOSTO?

Vedi risultati

Loading ... Loading ...

LE NEWS DI VN GIORNO PER GIORNO

METEO VALSASSINA




VN SU FACEBOOK