INTROBIO-BIANDINO: IL SEGRETARIO COMUNALE SPIEGA A CHE PUNTO È LA STORIA



Per questo motivo, il Comune di Introbio si trova attualmente nell’impossibilità di effettuare una regolamentazione autonoma della strada e di conseguenza, la Introbio-Biandino è al momento priva di ogni regolamentazione del transito pedonale e veicolare. Martedì sera in consiglio comunale si è parlato dell’argomento ed è stato il segretario comunale Andrea Bongini a spiegare e chiarire la situazione.

Innanzitutto Bongini ha comunicato che la sentenza del TAR obbliga il Comune a pagare le spese processuali della parte avversa. La sentenza dice che la volontà del Comune di procedere all’acquisizione della strada è in contrasto con altre decisioni del Tribunale di Lecco e della Corte d’Appello di Milano. Il procedimento che il Comune aveva cominciato nel 2001 avrebbe poi dovuto continuare, mettendo in atto una serie di provvedimenti di carattere espropriativo nei confronti della società ma non è stato mai fatto.

Per il tribunale, spiega Bongini, la deliberazione della giunta comunale a quei tempi è inesorabilmente viziata perché è stata emessa in contrasto con la procedura prevista in materia espropriativa. Dice anche che la strada non può essersi costituita una servitù di uso pubblico, l’illegittimità di questa delibera comporta l’illegittimità di tutte quelle seguenti. Il Comune, continua Bongini, non può fare un regolamento per disciplinare la strada se non mettendosi d’accordo con i proprietari. In pratica quanto compiuto dal 2001 ad oggi viene cancellato.

Che fare allora? Per il segretario comunale una via sarebbe quella di presentare ricorso al Consiglio di Stato, possibilità che il Comune sta esaminando; ma la sentenza è talmente chiara, spiega Bongini, che sicuramente un ricorso del genere rischierebbe di rivelarsi inutile.

La normativa regionale sulle strade agro-silvo-pastorali comporta che la strada sia in parte di proprietà del Comune e in parte dei privati cittadini, prevedendo un procedimento specifico in base al quale il Comune si accorda con i privati facendo una convenzione e, approvato un regolamento, gestisce la strada (con permessi e altro).

Anche questa è una possibilità che il Comune di Introbio potrebbe portare avanti, ma c’è un problema: la proprietà della strada. La società Bregaglio dice che è sua, lo dice perché nella vicenda il problema risale a tanti anni fa. Ai tempi in cui la vecchia società Valsassina Funivie ha realizzato delle opere, c’erano accordi con il Comune e i privati. In alcuni casi la  Valsassina Funivie aveva acquisito con regolari atti notarili i diritti di superficie sui terreni attraversati dalla strada.

Quando la Valsassina Funivie è fallita e le proprietà sono andate all’asta (e sono state acquistate dalla Bregaglio), nella perizia dei beni della società fallita e nell’atto di trasferimento delle proprietà c’è scritto chiaramente che viene trasferita alla società lecchese, anche la proprietà di tutta la strada e dei diritti che riguardano questa’ultima – comprese cessione e pertinenze come ponti e altro.

Il Comune avrebbe dovuto contestare (fine anni sessanta) la perizia di valutazione e il decreto di trasferimento (qualcosa aveva fatto tipo lettere al liquidatore o contestazioni al tribunale, mai recepite), ma ad oggi va tenuta distinta la proprietà del terreno (rimasta ai Comuni di Primaluna e Introbio e privati) mentre le opere sopra sono di proprietà della società Bregaglio.

Questo meccanismo dal punto di vista giuridico non sarebbe corretto (il codice civile dice che quello che viene costruito sopra un terreno è di proprietà del proprietario del terreno) ma in questo caso, non è cosi.

Il Comune ha provato a far valere il discorso della pubblica utilità e interesse, ma il Tar ha tranciato qualsiasi possibilità in quel senso, anche perché su questa faccenda della proprietà della strada si erano pronunciati anche il Tribunale di Lecco e la Corte d’Appello di Milano che avevano confermato come la proprietà delle opere fosse appunto della Bregaglio.

In conclusione: il Comune non può regolamentare la Introbio-Biandino ma deve farlo in accordo con i comproprietari della strada (non dei terreni), dunque dovrà accordarsi con la società Bregaglio.

La difficoltà dell’ente locale in questo momento sta nel fatto che probabilmente il lavoro sui proprietari dei terreni non serve a nulla perché l’accordo non andrà fatto con questi ma con i titolari della strada, cioè la stessa società Bregaglio.

 
 
 
 
 

LE PAROLE DEL SEGRETARIO COMUNALE BONGINI NELLA SEDUTA DI MARTEDI’

 

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