I fatti più recenti risalgono alle 3 del mattino del 10 luglio quando i due malviventi sono stati visti aggirarsi con fare sospetto nei pressi di alcuni bar tra il Comune di Santa Maria Hoè e Rovagnate, dove si ritiene stessero preparandosi ad eseguire un colpo ai danni di qualche esercizio commerciale, in particolare di un bar munito di videopoker. Il duo, alla vista delle forze dell’ordine hanno tentato la fuga, ma dopo un brevissimo inseguimento sono stati accerchiati e bloccati. Nonostante ciò, uno dei due ha ingaggiato una colluttazione con i militari, fino a quanto è stato immobilizzato ed ammanettato. Subito dopo la perquisizione all’interno del veicolo, col ritrovamento di numerosi attrezzi da scasso, tra cui una mazza di grosse dimensioni e un piccone.
Accompagnati al Comando Provinciale Carabinieri di Lecco, i due malviventi sono stati identificati nei sedicenti cittadini albanesi Ferdinand Ndoj, 26enne, clandestino sul territorio nazionale e senza fissa dimora e Shkelquim Hodaj 33enne, residente a Veduggio con Colzano (MB), entrambi con precedenti di polizia; al termine degli accertamenti il primo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per ricettazione di un’autovettura, mentre il secondo, oltre a rispondere in concorso della stessa accusa, è stato dichiarato in stato di arresto anche per resistenza a P.U. e lesioni. I due arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Lecco dove si trovano detenuti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Interessante per la Valsassina che il 26enne clandestino Ferdinand Ndoj, insieme ad un altro complice, nel corso della notte del 19 maggio era già stato arrestato in flagranza di reato, sempre da parte dei Carabinieri della Compagnia di Lecco, poiché resosi responsabile di diversi furti di autovetture nel Comune di Casargo (LC), e successivamente del furto ai danni del “bar della Funivia” del Comune di Margno (LC), dove erano state asportate le macchinette video poker contenenti alcune migliaia di euro.
Stamattina si è tenuta la l’udienza di convalida degli arresti davanti al G.I.P. del Tribunale di Lecco e, mentre nei confronti di Ferdinand Ndoj è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere, nei confronti del secondo indagato è stata applicato l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
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Scritto da: Comunicato – 21/05/2012
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