L’URSUS VALSASSNATTUS: CARATTERISTICHE DI UNA SPECIE ASSAI PARTICOLARE



Logico quindi, ricevendo una e-mail dallo stesso indirizzo, drizzare le antenne e considerare con molta attenzione il breve documento allegato. Lo abbiamo letto, ci ha fatto ridere e pensare e a quel punto è stato pressoché automatico prendere queste venti righe e copiarle nel nostro sistema editoriale – dunque proporle anche alla vostra attenzione. Investiteci tre minuti: ne vale la pena…

In queste ultime settimane molto si è detto e scritto a proposito dell’orso. Ma come riconoscere un vero Ursus Valsasnattus da un comune orso che proviene, chessòio, dalla
vicina Valtellina o dalla confinante provincia bergamasca?

Beh, detto che l’Ursus nostrano ha anch’esso subito un’evoluzione negli ultimi anni, tanto da riuscire talvolta a mimetizzarsi fra la variopinta fauna locale, restano però delle enclavi in cui
possiamo vederlo in tutte le sue caratteristiche e in una di queste – che teniamo ovviamente segreta – siamo andati in questi giorni.

Innanzitutto, se avrete la fortuna di incontrarlo, noterete che l’abbigliamento dell’Ursus Valsasnattus è molto essenziale. Una canottiera (preferibilmente azzurra), un paio di calzoni corti (colore a scelta) e stivali verdi a mezzo polpaccio. Nessun cappello, non ne ha bisogno. Oltre a questo noterete anche un accessorio inconfondibile: un secchio oppure un pentolino con un’esca letale per le galline.

L’Ursus Valsasnattus tende a trascorrere i suoi molti momenti di riposo seduto su un gradino con la testa fra le mani; in questi momenti è particolarmente pericoloso e bisognerebbe evitare di avvicinarsi e fare rumore. Qualche volta lo potrete incontrare anche in auto sulla strada: infatti, alcuni esemplari particolarmente evoluti hanno anche la patente. L’auto preferita è la panda 4×4, mentre la posizione privilegiata è quella in mezzo alla strada, velocità massima 40 all’ora, svolta a sinistra e a destra senza frecce. Sul manuale per gli Ursus Valsasnattus, infatti, le pagine dedicate alle frecce sono state inspiegabilmente tolte.

Ma ciò che più distingue il nostro orso da quelli che provengono da fuori è come saluta. Già, perché l’Ursus delle nostre contrade è, a modo suo, sempre cordiale. Il saluto, dunque.

L’Ursus ti vede arrivare e ti squadra da capo a piedi già a venti metri di distanza; poi capisce che sei inoffensivo e quindi si avvicina a grandi passi. Nel momento in cui ti passa accanto solleva la testa tenendo chiuse le labbra: poi, mentre riabbassa il capo, pronuncia sibilando una parola che da sola vale come la dichiarazione di pace di Ginevra del 1954. Una parola la cui traduzione letterale non dà il senso compiuto del suo significato più profondo: “ardel” dice l’Ursus incontrandoti, e devi essere felice, perché se qualcuno ti vede vuol dire che sei ancora vivo.

P.S.: chi scrive è un esemplare di U.V. di quelli che si mimetizza, ma ben felice che sopravvivano ancora quelli “veri”, senza dei quali la nostra Valle non avrebbe radici.

 

 

 

 

 

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

CHE SI FA A FERRAGOSTO?

Vedi risultati

Loading ... Loading ...

LE NEWS DI VN GIORNO PER GIORNO

METEO VALSASSINA




VN SU FACEBOOK