COGNOMI VALSASSINESI/OTTAVA PUNTATAI PAROLINI DA BARCONE



Questa famiglia trova fra i suoi componenti persone importanti e molto conosciute durante i secoli; già a partire dall’11 maggio 1415 – a Milano –  Giacomo detto Minoto Parolini giurò fedeltà come procuratore per i comuni di Pessina, Gero, Barcone, Vimogno e per alcune famiglie di Cortenova e Prato San Pietro. Viene ricordato dal Gianola Guglielmo  Parolini che  nel 1567 ‘’buscandosi la scomunica di San Carlo’’ per essersi rifugiato nella canonica dopo un furto.

Nel 1573 Paride Cattaneo – scrittore valsassinese – ricorda Francesco Parolini che face costruire una ‘’ornata et bella casa’’ per suo figlio Aurelio Parolini; spendendo molti soldi ed indebitandosi anche con lo scrittore. Francesco Parolini non vide mai finito il palazzo perché morì a Venezia nel 1570; il figlio – anche lui cittadino veneziano – tornò a Barcone e sposò in seconde nozze Margherita Bonacina  – sorella del prevosto di Valsassina dal 1580 al 1613 – da cui ebbe i figli Oderica e Francesco; morì di peste. La famiglia si era ramificata a Venezia e a Bassano. Oderica ereditò il palazzo di Barcone e nel 1685 sposò il Dott. Roncalli e da quel matrimonio nacque Francesco Roncalli che si stabilì a Brescia. Celebre medico, Roncalli è ricordato per le sue prime pubblicazioni di carattere medico-fisico.

Il conte Francesco Roncalli Parolini –aggiunse il cognome della madre al proprio –  nominato conte del Sacro Romano Impero, teneva relazioni con i dotti dell’Europa e d’Italia ed amava trascorrere le vacanze a Barcone; si interessava delle cose locali come riportato in molte sue lettere. Possiamo trovare un passo in cui nomina la bellezza dei monti e della valle in una lettera che scrive a Gerardo Van Swieten  – prefetto della biblioteca imperiale di Vienna nel 1749. Nel 1762 ha inizio la rovina del palazzo di Barcone che fu sgomberato. Alla sua morte nel 1766,  i figli erano intenzionati a vendere il palazzo e tutti i possedimenti, solo nel 1777 riuscirono in ciò, per una somma irrisoria di 507 gigliati e il palazzo venne così rovinato.

Lo stemma dei Parolini (qui a lato) ritrovato nella Chiesa di Primaluna, è riportato nel quadro che riproduce il Martirio di San Pietro da Verona – dipinto nel 1607 da Tiziano fatto venire da Venezia a spese della famiglia Parolini; sulla facciata del palazzo di Barcone è scolpita l’arma dei Roncalli. A partire dal dalla metà del XVII secolo non si ha più traccia di nessun discendente.

Oggi i Parolini si trovano prevalentemente in Lombardia con circa 577 famiglie, nel Lecchese ne abbiamo 17, più nessuna in Valsassina.

CARTINA DAL SITO www.cognomix.it

 

 

 

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