Forse quelle dimissioni sono state un po’ pasticciate, forse c’è ancora la possibilità che Malugani possa come si suol dire "surrogare" la compagine in consiglio comunale con un paio di nomi pescati dalla lista di chi, alle votazioni del 2009, è rimasto fuori dagli eletti, forse… Con i se e i ma non si fa la storia, neanche quella di un piccolo paese, ma è indubbiamente forte la curiosità per quello che potrà avvenire martedì sera a Margno, in una seduta consiliare che definire delicata è poco.

Tanti, fino ad allora, gli scenari aperti, con un finale che neanche il giallista più fantasioso oggi come oggi potrebbe immaginare. Ci sono infatti molte diverse opzioni legali e burocratiche (è la politica, bellezza…) che congiurano a favore e contro il "colpo di palazzo" che intendeva e intende mandare a casa Malugani. Ma in primis c’è la sua volontà, quella del primo cittadino ancora in carica, a determinare se e come questa amministrazione andrà ancora avanti. Le certezze di lunedì scorso, quando in sette ma in tempi "sfalsati" hanno abbandonato la nave, non ci sono più. Sembrava che il giovane sindaco fosse spacciato ma le modalità con cui sono state presentate le dimissioni di tre consiglieri di maggioranza e quattro di maggioranza – compresi due assessori – non sono formalmente corrette, o meglio: non costringerebbero Malugani a dare l’addio alla sua poltrona.

Chiaramente, la sfiducia c’è anche se non burocraticamente certificata. Ma lo è nei fatti: la maggioranza intorno al primo cittadino è "evaporata", il sostegno è svanito. Però… Leggi alla mano, possono accadere tante cose, da qui al famoso 15 maggio. E soprattutto quella sera, quando potrebbero succederne di ogni. Compresa una "rivincita" (formale) dello stesso Malugani.

A volte la politica può essere anche appassionante come un libro poliziesco. Non ci fossero di mezzo i cittadini e i loro problemi…

 

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