E l’amministrazione pubblica potrebbe in effetti replicare alla missiva che pubblichiamo, visto che al di là dello spunto (cassonetti addio in piazza Carrobbio), la signora che ce l’ha inviata allarga la protesta alla situazione complessiva e nello specifico minaccia di non pagare più la tassa sui rifiuti. Invitando ad imitare altri paesi – educandota alla raccolta differenziata, come viene fatto "dove si cerca di sensibilizzare la popolazione con iniziative ad hoc".

Ecco il testo della e-mail inviata in queste ore alla nostra redazione:

Buonasera redazione, leggo l’articolo a proposito dell’eliminazione dei cassonetti (gli unici) ad Introbio.
Ora, sono 30 anni che, come milanese, ho scelto la Valsassina per l’acquisto della seconda casa e proprio ad Introbio io e la mia famiglia ci rechiamo da allora.
Ho visto purtroppo negli anni una lenta e inesorabile disattenzione nei confronti dei pochi turisti che frequentano questi luoghi.
Ora, ma il sindaco che ora presiede il consiglio comunale, non ha pensato alle persone che frequentano il paese solo nel week end? Dove lasciamo il nostro sacchetto di rifiuti? ce lo portiamo a casa la domenica sera?
Allora non paghiamo più la tassa sui rifiuti, già molto salata perchè non si basa su quanta spazzatura noi produciamo (comunque poca in quanto non residenti).

Insomma il danno e la beffa, come spesso succede in questo paese.

Consiglierei al sindaco ed alla sua giunta di COPIARE quello che fanno in altri paesi (non c’è bisogno di sforzarsi per trovare delle idee) dove la gente viene educata alla raccolta differenziata, dove si cerca di sensibilizzare la popolazione con iniziative ad hoc.

Insomma, non riusciamo mai veramente a salire il gradino, troppa fatica….

a nome di un folto gruppo di milanesi, gradiremmo da parte dell’amministrazione pubblica una risposta.
Anna Iacovelli