IL ROMANICO: RICOSTRUÌ CHIESE E DIEDE SPLENDORE A MOLTI EDIFICI



La relatrice Laura Polo D’Ambrosio – professoressa di Arte presso il Liceo Classico Manzoni di Lecco – ha condotto tutti i presenti in un interessante, molto affascinate e forse poco conosciuto viaggio all’interno dell’arte Medioevale ed in particolare dall’inizio dell’anno 1000 d.c. – anno in cui ebbe inizio il Romanico – fino all’anno 1200 d.c. – anno in cui inizia il Gotico. La nascita dell’arte romanica possiamo ricondurla ad una ripresa economica e all’aumento degli scambi culturali fra i vari popoli che vivevano in Europa e così anche in Italia. La bellezza dell’arte romanica è data dalla sua severità e nettezza; infatti tutte le costruzioni sono ben definite e geometriche.

In tutto il territorio Italiano sono rimaste molte tracce del romanico, forse la più importante è San Gimignano con le sue torri; ma avvicinandoci al nostro territorio possiamo trovare resti ben visibili ad Almenno S. Salvatore (foto a destra) – una volta posseduta dal Conte di Lecco: è proprio qui che troviamo la Chiesa di S. Giorgio – dove sono ben visibili le pietre – e la Chiesa di S. Tomè – una volta monastero femminile – a pianta circolare, dove, oltre alla regolarità della struttura, sono ben visibili le pietre intagliate e i giochi geometrici all’esterno ottenuti utilizzando pietre di diverso colore ed intagliate con forme diverse, si vuole dipingere l’esterno ma si utilizza la pietra.

Arriviamo adesso nel lecchese ed anche qui sono molto i resti che ci riconducono all’arte romanica, citiamo fra i più importanti: Civate con San Pietro al Monte – uno dei reperti più importanti -, Mandello del Lario con la Torre di Maggiana – foto a sinistra, dove si vede esattamente come venivano costruite le torri, una volta usate anche come casa, con il susseguirsi di ferritoie, monofora e bifora-, Colico con il Nucleo di Fontanedo , Dervio con la Torre di Orezia e la Chiesa di SS. Quirico e Giulitta, Cantù con il Battistero di San Giovanni.

Arriviamo in Valsassina dove il più importante edificio dell’arte romanica lo si ha con la Chiesa di Somadino – frazione del Comune di Casargo -, costruita dopo il 1185 perché dedicata a S. Margherita (le cui spoglie furono portate in Italia nel 1185) protettrice delle partorienti.

A DESTRA LA FOTO DELLA CHIESA DI SOMADINO (CASARGO) >>>

Questa chiesa – appena restaurata all’esterno – conserva in se’ molti aspetti tipici dell’arte romanica: l’utilizzo delle pietre (modellate da esperti scalpellini), la perfezione delle linee: date lasciando la pietra a vista e poi al suoi interno troviamo un ciclo di affreschi dove troviamo S. Margherita che acclama la Madonna col Bambino. 

Questa importante costruzione è una delle poche che si trova intatta nel nostro territorio;  per quanto riguarda l’arte di quel periodo la Valle è molto più legato e dipendente dalla provincia di Bergamo che da quella di  Como. Infatti la Valsassina era una terra di passaggio di molti pellegrini e viandanti che dal Nord andavano verso Bergamo o Milano.

Come citato all’inizio di questa serata possiamo così definire l’Europa all’inizio dell’anno mille:
"Mentre ci si avvicinava al terzo anno dopo il Mille, in quasi tutto il mondo, ma soprattutto in Italia e in Gallia, furono rinnovati gli edifici delle chiese. Benché la maggior parte di esse, essendo costruzioni solide, non avesse bisogno di restauri, tuttavia le genti cristiane sembravano gareggiare tra loro per edificare chiese che fossero le une più belle delle altre. Era come se il mondo stesso, scuotendosi, volesse spogliarsi della sua vecchiezza per rivestirsi di un bianco manto di chiese. I fedeli, infatti, non solo abbellirono quasi tutte le cattedrali e le chiese dei monasteri dedicate a diversi santi, ma persino le cappelle minori poste nei villaggi" di Rodolfo Il Glabro (monaco cluniacense dell’epoca)

Questo è proprio quello che abbiamo potuto capire e vedere giovedì sera, cioè come sia stato possibile edificare una quantità enorme di chiese ed edifici, utilizzando anche i vecchi materiali. Un approfondimento verso l’arte romanica che ci ha permesso di comprendere come la cultura e il comunicare sia sempre stato uguale in tutta l’Europa già a partire dall’anno Mille.

La serata ha coinvolto tutti i presenti, anche se pochi; l’associazione culturale Amici della Torre ha annunciato che quest’estate si terrà una mostra: ‘’ Montagne della Valsassina viste dagli occhi dei VIP‘’ .

 

 

 

 

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