Con la messa celebrata da don Cesare e una cerimonia ufficiale condotta dal sindaco Fernando Rupani, Introbio ha ricordato i suoi caduti nella Resistenza. Alla commemorazione hanno partecipato, oltre ai membri della giunta comunale, il gruppo Alpini del paese, rappresentanti del comando dei Carabinieri e un nutrito gruppo di bambini che hanno ascoltato con attenzione le parole del sindaco.
Rupani, nel suo discorso, ha ricordato i caduti e fucilati per essersi opposti alle forze nazi-fasciste. "Proprio qui, in queste mura, sono stati trucidati dei ragazzi che combattevano per la libertà" ha spiegato il primo cittadino percorrendo le tappe che dall’8 settembre 1943 con l’armistizio portarono a quel 25 aprile del ’45 con la liberazione di Milano e Torino.
"Sono stati momenti difficili, di dolore e disperazione, si sono commessi errori a volte frutto della confusione del momento, ma i martiri vanno ricordati con rispetto e ammirazione perché hanno scelto la via della lotta per liberare la patria".
Carlo Befana, Benedetto Bocchiola, Carlo Cendali, Francesco Gualterio, Andrea Ronchi, Benito Rubini fucilati il 15 otttobre 1944 a Introbio, Angelo Magni morto in Grigna il 6 agosto del ’44, Guerino Befana, Giuseppe Trezza e Giovanni Ferrari morti combattendo in Val Biandino l’11 ottobre del ’44: questi i caduti nella zona di Introbio e ricordati da Rupani, ma sono stati richiamati alla memoria dei tanti presenti anche altri personaggi introbiesi che fecero la storia.
Cosi, prima della preghiera di eterno riposo detta da don Cesare, sono stati nominati anche Tarcisio Magni, Bice Magni, Giovanni Valsecchi, don Arturo Fumagalli, il dottor Piero Magni, Fulvia Rupani e soprattutto Mario Cerati "sempre presente a queste cerimonie e quest’anno ci manca veramente" ha detto emozionato concludendo il suo discorso il sindaco Rupani.
I MOMENTI DELLA CERIMONIA INTROBIESE
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| IL GRANDE ASSENTE: IL PARTIGIANO MARIO CERATI DECEDUTO A FINE DEL 2011 |
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