Il freddo all’interno della chiesa secolare, sommato all’ambientazione che gli attori hanno voluto dare all’opera e al forte temporale che si abbatteva nella serata introbiese, ha dato alla rappresentazione un valore ancora più importante, riportando tra i presenti un passato di orrore e tragedia per l’intera umanità ma anche di speranza per un futuro migliore. 

 

Immagini della storia mondiale hanno accompagnato le parole scritte da padre Turoldo lette in maniera impeccabile dagli interpreti, che hanno saputo trasmettere ai presenti il contenuto dell’opera del sacerdote. 

 

Padre David Maria Turoldo collaborò attivamente con la resistenza antifascista a Milano, creando e diffondendo dal suo convento il periodico clandestino l‘Uomo. Dopo la guerra, padre Turoldo fu uno dei principali sostenitori del progetto Nomadelfia, villaggio nato per accogliere gli orfani di guerra fondato da don Zeno Saltini nell’ex campo di concentramento di Fossoli.

 

La Salmodia della Speranza è un’opera teatrale nata a 20 anni dalla Resistenza e venne interpretata per la prima volta a Sesto San Giovanni ma dopo di allora l’opera è stata dimenticata fino ai giorni nostri quando è stata finalmente riproposta. 

 

Per chiudere la serata, gli attori della compagnia del Vecchio Comballo hanno omaggiato i caduti valsassinesi nella resistenza contro il nazifascismo, elencando i loro nomi e facendo volare in un immaginario cielo libero una pergamena con incisi nome e cognome di chi perse la vita per liberare l’Italia. 

 

Prima di andare, i presenti hanno ricevuto in dono un tozzo di pane in segno di amicizia e di solidarietà, per ricordare quelli che sono morti a causa dell’odio e della crudeltà. Tra il pubblico, presenti il sindaco di Introbio Fernando Rupani, quello di Pasturo Guido Agostoni e Don Mauro.