"In 27 anni di militanza nella Lega, questo è il momento più difficile, certo". Ha la voce rotta dall’emozione Stefano Galli, capogruppo padano in Regione e storico esponente leghista spesso protagonista in Valsassina (soprattutto a Pasturo). Galli non si è tirato indietro, e tra decine e decine di telefonate con amici, simpatizzanti, giornalisti e colleghi di partito ha risposto alle nostre domande sulla svolta di oggi, quando il "padre" del movimento, Umberto Bossi, si è dimesso da segretario federale.

"Bossi ha fatto una cosa incredibile – attacca Galli – ha anteposto la Lega alla sua famiglia, ha fatto un passo indietro che non so quale leader di partito abbia mai fatto, dimettendosi per il bene della Lega".

Ma può esistere un Carroccio senza Bossi?
"Una Lega senza Bossi non è una cosa facile; io però non escludo che se il comitato dei tre reggenti e i nuovi organismi federali riusciranno a fare chiarezza, anche attraverso una società esterna di certificazione, allora Umberto Bossi potrebbe anche rientrare al comando. Come ho detto, una volta fatta chiarezza".

Cos’è successo esattamente, secondo lei?
"Guardi, il tutto non è semplice; è importante il passo indietro fatto dal nostro leader, un segnale di amore per la Lega e un modo per poter chiarire tutta la situazione. Penso che questo passo potrà servire a far capire che qualcuno ha carpito la buona fede di Bossi".

E’ il momento più difficile della storia di questo movimento?
"Io che ci sono dentro da più di un quarto di secolo posso dire che sì, in 27 anni di militanza questo è di sicuro il momento più difficile per la Lega Nord. Non immaginavo neanche lontanamente che si potesse arrivare ad un passo come quello computo da Umberto Bossi. Ma attenzione, difficile non vuol dire insuperabile…".

Adesso che succederà?
"Il triumvirato si metterà subito al lavoro; a giugno una scadenza importante con il congresso della Lega Lombarda, poi con ogni probabilità il congresso federale in autunno".

Che opinioni sta raccogliendo in queste ore?
"Ho sentito moltissime persone, militanti e non solo. Voglio raccontarvi quello che mi ha detto un consigliere comunale di un paese piccolissimo: ‘Stefano, mi raccontava, io prendo 6 euro e 80 lordi come gettone in consiglio, e li dò tutti alla Lega. Fate qualcosa per noi…’ ".

 

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