Non una firma ma uno pseudonimo al termine di questa missiva indirizzata in forma pubblica all’ex capo della Pastorale Giovanile valsassinese. Ma al di là della sigla che già identifica l’autore della lettera, quest’ultimo indica chiaramente nel testo "ero Animatore nell’Oratorio di Taceno". Seguono parole acuminate, a testimonianza certamente di un personale non-apprezzamento per l’opera del "don". Uno scritto destinato a far discutere, e molto, che abbiamo girato allo stesso destinatario don Marco Galli per un’eventuale replica.

Eccone il testo integrale:

Un grande saluto e a mai più rivederci!

Nel 2006, quando arrivasti in Valle, eri chiamato a sostituire un certo don Virginio Vergani, che dovette lasciare per obbedienza molto a malincuore i giovani della valle che, altrettanto a malincuore salutarono l’amato responsabile della pastorale giovanile.

Lui riuscì ad averli tutti dalla sua parte, cosa che, purtroppo, tu oggi non sei riuscito a fare: ho letto giorni fa dell’articolo del tuo addio commosso alla valle, di tanta gente in chiesa a salutarti.

Qualcuno hai convinto insomma, ma non me, che per primo ti ho dato la mano e per primo, puntualmente, me la sono scottata.

E pensare che tutto era partito per il verso giusto: io ero Animatore nell’Oratorio di Taceno, dove una certa suor Maura, riuscì, nel giro di pochi anni, a creare un punto di ritrovo estivo fisso per centinaia di giovani che venivano da diverse parti della valle. Ci convinse tutti senza darci investiture o cariche Pastorali, ma semplicemente dandoci responsabilità e tanta fiducia.

Chi ha frequentato quell’oratorio si ricorderà per sempre quel clima di allegria e di amicizia che si respirava in quegli anni, ma poi… sei arrivato tu!

Come un dittatore hai voluto importi sulle decisioni oratoriali, stravolgendo le abitudini e le usanze di allora. Dovevi comandare tu, e gli altri muoversi come marionette.

No caro Don Marco, hai sbagliato tutto: dal cambiare le gite paesane (Taec, San Grato, Crevèst…) in gite costose e fuori porta, dando segni di uguaglianza (magliette, cappelli, sciarpe, bandane…) che a malincuore i pargoli dovevano indossare tutti i giorni, venendo puntualmente richiamati se li toglievano o ci presentavano con altri abiti.

Hai trasformato l’oratorio in una sorta di collegio estivo, in cui tutti dovevano essere uguali e venivano riconosciuti per il colore della maglietta e non dal loro nome!

Purtroppo ad oggi, i giovani pronti ad dire “quest’estate vado all’oratorio a far giocare i più piccoli” si contano su una mano, ma non ti domandi perché?

Forse, se ti fossi aperto di più alle usanze che c’erano prima della tua venuta e avresti dato spazio ai giovani di allora oggi parleremo di oratori pieni e funzionali tutto l’anno, e non di ragazzi che passano tutte le serate in Pub o al bancone dei Bar!

Avevi tanti progetti: la “risurrezione” dell’ACR a Cortenova, che poi puntualmente hai frantumato, il campeggio che, dopo una tua famosa “performance” non si è più fatto, l’unione di tutti gli oratori con settimane a tema, che si è rivelato un fiasco.

Insomma di cose giuste ne hai fatte poche, quella che mi ricordo con più piacere è stato il capodanno ad Assisi nel 2008, un’esperienza fantastica.

Don Marco, come avrai capito, il mio non è un arrivederci, ma un addio vero e proprio, spero che dove andrai riuscirai a far meglio di quanto fatto in valle!

“For you the game is OVER!”
Il gioco è finito!

Bene_DX