Da un lato Idrolario sostiene che i punti di raccolta dei due campioni d’acqua "Sono quelli indicati dall’Asl, dove sempre si sono fatti i prelievi" come assicura il direttore di Idrolario Maurizio Murari. Dall’altro Martino Colombo, sindaco di Pagnona, che riportava le segnalazioni dei suoi cittadini convinti di aver visto i tecnici dalle parti del lavatoio che non sarebbe collegato all’acquedotto. Dice di averne parlato a Idrolario e che questa ha riprogrammato i prelievi.
Dal canto suo il direttore Murari spiega che di fronte a una non conformità chimica della potabilità i test si devono rifare entro 20 giorni, una prassi prevista dalla normativa. Domattina quindi verranno raccolti di nuovo i campioni per vedere se si è trattato di un episodio isolato oppure se il problema è tale da dover anche programmare l’installazione di un dearsenificatore, costo tra i 100 e 200mila euro.
I valori attualmente sotto accusa sono 11 e 11,7 microgrammi, il limite ammesso è 10. Così benché l’inquinamento sia minimo a Pagnona oggi è arrivato – come è previsto dalla normativa regionale – un camion pieno di bottiglie d’acqua a norma, che sono state stoccate vicino al Comune. Chi desidera berla può andare a ritirarle nella sede comunale.