L’ALTOPIANO DISCUTE DEL SUO FUTURO. MAXI RIUNIONE, POSIZIONI ANCORA DIVERSE



Il tema sul tavolo era ufficialmente la questione dell’articolo 16 e l’obbligo-opportunità per i piccoli Comuni di unificare al più presto un buon numero di servizi (Polizia Locale, raccolta rifiuti e così via) per contenere le spese in questa fase davvero complessa e soprattutto difficile. E inizialmente, aperti da Umberto Locatelli, i lavori parevano dedicati proprio all’argomento originale. Poi però è stato quasi fisiologico "scivolare" sull’argomento di cui si dibatte da tempo e che proprio sul nostro giornale aveva trovato ampio spazio qualche settimana fa: la creazione cioè di un solo maxi Comune dell’Altopiano.

Sulla questione le posizioni erano e restano piuttosto diverse, se è vero che dalle quattro amministrazioni presenti all’incontro andato in scena al municipio di Moggio sono emerse almeno quattro differenti sfumature (ma anche nel singolo paese esistono opinioni parzialmente difformi…). Sintetizzando all’estremo, se Moggio è totalmente favorevole all’unificazione e Cassina lo è quasi, Cremeno per bocca del vicesindaco Carissimi ha detto che "almeno in questo momento è prematuro parlarne" mentre Barzio ha indicato un percorso da fare prima di ragionare su un Comune unico – un percorso però talmente lungo che si parla di "fra alcune legislature".

Sì, nì, no, forse più avanti: dura, anzi durissima immaginare una convergenza oggi come oggi. Ma che l’intera zona discuta di questa ipotesi è un dato di fatto. Anzi, oltre ai quattro Comuni geograficamente collocati nell’Altopiano, è stata richiamata la possibilità che anche Pasturo possa essere aggregata ad un eventuale progetto unificante – in fondo a livello di Comunità Pastorale questo già avviene, è stato detto ieri sera. O anche Ballabio; in generale al di là delle indicazioni della Regione (che ha individuato i quattro paesi dell’Altopiano come zona omogenea) il concetto è che più paesi vengono aggregati e più il peso specifico dell’eventuale nuova realtà è destinato a crescere.

"Se fosse per noi – conferma il sindaco di Moggio Graziano Combi – il Comune unico si farebbe anche domani…". Dal canto suo il primo cittadino di Cremeno P.L. Invernizzi si dichiara soddisfatto: "E’ stato un incontro più che positivo; di sicuro si è aperto il dibattito, con un confronto costruttivo e spirito e intento ci sono". "Posto che prima si devono fare tutti i passi necessari – aggiunge Andrea Ferrari sindaco di Barzio – la questione è aperta. Dopo la convenzione e l’unificazione dei servizi si potrà ragionare anche sul Comune unico, ma vedo tempi lunghi". Gli ha fatto eco Paolo Bianchi sostenendo che "Sarei anch’io per un solo Comune, ma ora bisogna fare, lavorare".

Altri aspetti interessanti della grossa riunione di mercoledì sera: due ore di discussione, alla presenza non già o solo dei quattro sindaci, ma di vere e proprie delegazioni con tanto di assessori e rappresentanti delle maggioranze consiliari dei paesi – ma anche delle opposizioni (Barzio ad esempio era presente con 4 esponenti di giunta e tre della minoranza, capitanati dal capogruppo Bianchi). Quasi quaranta persone, un numero che nel contesto dell’area è davvero cospicuo e rilevante. E che fa pensare come di certo il dibattito avviato ieri sera a Moggio non si concluderà qui.

 

 

 

 

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